“Subito il pronto soccorso del San Marco”

Lo chiede a gran voce la Uil che sollecita l'immissione di medici e infermieri negli ospedali catanesi per fronteggiare l'emergenza

CATANIA – Dopo un’ispezione del segretario provinciale della Uil Fpl Stefano Passarello presso i pronto soccorso di Catania “si evince come, nonostante serva un incremento del personale medico e paramedico, riescano lo stesso ad assorbire l’importante mole di lavoro che soprattutto in estate si registra”.

“Solo nell’ultimo fine settimana ogni giorno si sono registrati circa 160/180 interventi. Significa – dicono il segretario generale della Uil Enza Meli e il segretario provinciale della Uil Fpl Stefano Passarello – che gli ospedali etnei devono accogliere circa 500 persone ogni giorno. E’ lodevole lo sforzo che portano avanti tutti gli operatori: dai direttori delle unità operative ai dottori passando per gli infermieri. Ma con numeri così importanti è necessario incrementare il personale di almeno 3/4 unità mediche e di 2/3 infermieri per ogni nosocomio, soprattutto in estate quando gli accessi ai Pronto soccorso si moltiplicano”. 

“Come più volte detto – aggiungono Meli e Passarello -per diminuire questo enorme accesso soprattutto nei fine settimana dovrebbe funzionare meglio il filtro dei medici di base il cui lavoro deve protrarsi anche nel week end in modo da accogliere quei pazienti in codice bianco o verde che di fatto intasano le sale d’attesa dei pronto soccorso: se i medici di base applicassero questo filtro, gli stessi ospedali potrebbero lavorare meglio e con più calma”.

“In attesa dei nuovi locali del pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi, dobbiamo sottolineare  come il nosocomio del centro storico, insieme al Policlinico e al Cannizzaro, – sia riuscito ad assorbire egregiamente tutta la mole di gente che prima si ricava al Vittorio Emanuele. Ciò non toglie che sia quanto mai urgente il trasferimento di tutti i reparti presso l’ospedale San Marco nonché l’apertura del pronto soccorso presso il nosocomio di Librino, apertura che comporta sacrifici e pianificazioni ma se vogliamo far decollare del tutto l’ospedale San Marco, velocizzare questo iter non può che giovare all’intera sanità catanese e siciliana”.

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