Esplode lo Stromboli, c’è un morto. Turisti scappano da Ginostra

Sul vulcano due violenti boati e poi una pioggia di lapilli che hanno incendiato i canneti: deceduto un 35enne di Milazzo che si trovava sulla zona sommitale, ferito un brasiliano. A Salina si temono onde anomale. Ingv: "Attività tre le più forti mai registrate"  FOTO

STROMBOLI (MESSINA) – Una serie di violente esplosioni sono state registrate dal cratere del vulcano Stromboli dall’Ingv di Catania. Un turista che stava facendo una escursione nella zona sommitale del vulcano è morto: si tratta di un 35enne di Milazzo, Massimo Imbesi. Era con un amico brasiliano che è rimasto ferito in maniera non grave.
I due si sarebbero avventurati, senza l’ausilio di guide, verso la cima del vulcano. Il corpo dell’escursionista è stato localizzato in zona Ponte Corvi. Un elicottero dei pompieri decollato da Salerno è impegnato nel salvataggio di altre due escursionisti che sarebbero caduti e non possono muoversi, con difficoltà operative per il gran fumo. Sull’isola è stato inviato un secondo elicottero dal reparto volo di Catania e anche la motobarca dal nucleo di Messina.
“ESPLOSIONI MAI REGISTRATE PRIMA”. Secondo l’Ingv le due esplosioni che alle 16.46 hanno scosso lo Stromboli “sono tra le più forti mai registrate da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985”. Simili attività definite ‘parossistiche’ erano state registrate nel 2003 e 2007: “Sono fenomeni abbastanza rari, perché lo Stromboli è caratterizzato da un’attività continua ma a bassa energia”.
Secondo il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera, il fenomeno esplosivo che ha fatto sussultare lo Stromboli per due volte “si può considerare sostanzialmente concluso”, ma non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche perché non esistono segnali precursori che annunciano questi eventi. “Sono fenomeni imprevedibili, di conseguenza non si possono fare scenari”, sottolinea l’esperto.
Attualmente due trabocchi di lava scendono dalla Sciara del fuoco. La caduta di lapilli ha provocato degli incendi nella zona dei canneti che hanno causato il panico tra residenti e turisti, alcuni dei quali, per paura, si sono lanciati in mare.
PAURA TRA STROMBOLI E GINOSTRA. “Siamo usciti dalle case – spiega Gianluca Giuffrè, giornalista e proprietario di un bazar a Ginostra, frazione di Stromboli – anche se fuori c’è una densa nube di fumo e continua a cadere una pioggia di cenere. L’energia elettrica è stata interrotta, forse a causa di un guasto alla centrale. Alcuni turisti si sono precipitati sul molo, cercando un aliscafo, con l’intenzione di abbandonare l’isola”.
Durante il periodo invernale i residenti a Ginostra sono circa una trentina, compreso Giuffrè. Un numero che cresce nel periodo estivo grazie ai numerosi turisti che affollano la frazione di Stromboli, raggiungibile solo via mare. La settimana scorsa a Ginostra si era tenuto uno spettacolo sugli scogli davanti al minuscolo approdo, nell’ambito del Festival del Teatro Eco Logico, dedicato alle donne pescatrici delle isole Eolie, alla presenza di un centinaio di spettatori.
Nel pomeriggio una trentina di persone sono state imbarcate con l’aliscafo della liberty Lines. Un altro mezzo navale ha recuperato altri turisti sempre a Ginostra. Ma la decisione di partire o rimanere è a loro discrezione. Al momento non è stato avviato alcun piano di evacuazione.
Il sindaco di Lipari Giorgianni spiega che “si è attivato immediatamente al Comune il centro operativo ed immediatamente sono state allertate Prefettura e Protezione Civile. A Ginostra stanno operando il personale dei Vigili del Fuoco, della Guardia Forestale, della Guardia Costiera e dei Carabinieri. Sul posto anche la Protezione Civile Comunale”.
A Salina, il sindaco Domenico Arabia ha deciso di chiudere le spiagge. “Al momento non c’è pericolo per onde anomale o tsunami ma in via precauzionale sono state fatte sgomberare anche le spiagge dell’isola di Salina e si raccomanda di non accedervi fino a questa sera”.
La Protezione civile regionale siciliana ha disposto lo stazionamento alla fonda di Stromboli di una nave militare e di una nave privata a scopo precauzionale per interventi di soccorso e per una eventuale evacuazione dell’isola.

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