A Librino il drogato che massacrava la moglie: “E se parli ancora ti ammazzo”

Catania: mai una denuncia della donna in un anno di pestaggi, ma all'ennesimo episodio scatta l'arresto

CATANIA – “Se ancora parli ti ammazzo”. I pestaggi e le minacce ai familiari erano continui: per questo è stato arrestato a Catania un quarantaduenne, A. G., che maltrattava la moglie in preda agli effetti della cocaina.
Nella loro casa a Librino la picchiava abitualmente anche in presenza dei figli e della suocera disabile, devastando i mobili, minacciandola anche di morte con un coltello, colpendola con oggetti, schiaffi, calci e pugni, intimidendola con frasi tipo “Scappa più lontano che puoi”, o “Cessa, hai finito”, “Bastarda” fino a minacciare di morte i parenti della donna e pedinarla sul posto di lavoro.
La donna si è anche presentata in un pronto soccorso dopo l’ennesima aggressione che le aveva provocato la rottura della membrana del timpano sinistro. Ma in un anno di violenze non ha mai denunciato il marito, cercando di convincerlo solamente ad allontanarsi dal tetto coniugale.
Lo scorso giugno il 42enne è stato anche sorpreso dalle forze dell’ordine sotto casa, all’interno della macchina, con in mano un tondino in ferro, in attesa dell’arrivo della moglie.
La donna totalmente soggiogata e soprattutto terrorizzata, in quella circostanza ha riferito tutto il calvario al quale era stata sottoposta. Così è scattato l’arresto e l’uomo è stato chiuso nel carcere di Piazza Lanza.

scroll to top