La Sicilia come il Sahara: ma c’è un piano

Rischio desertificazione: Isola fortemente minacciata, la Regione approva il nuovo documento

PALERMO – La desertificazione non riguarda solo l’Africa o l’Asia. Quasi il 21% del territorio italiano è a rischio. La più minacciata è la Sicilia: ecco perché è tra le prime regioni italiane ad avere un Piano per la lotta alla desertificazione. Il governo Musumeci, proprio in occasione della Giornata mondiale istituita dalle Nazioni unite che si celebra ogni anno il 17 giugno, ha approvato il documento predisposto dall’Autorità regionale idrica, grazie al contributo di un Comitato tecnico-scientifico nominato dal presidente della Regione in rappresentanza dei quattro atenei dell’Isola e dei rappresentanti degli Ordini professionali interessati.
“Pur essendo la Sicilia la Regione più a rischio nel Paese – evidenzia Musumeci – non esisteva ancora un piano strategico per la lotta alla desertificazione. Lo abbiamo redatto con l’obiettivo, finalmente, di compiere un passo deciso in questa direzione. E’ l’ennesimo strumento di pianificazione, dopo quelli per l’acqua, per l’aria, per i rifiuti, per la bonifica delle aree inquinate, che il governo regionale ha realizzato in questo primo anno e mezzo di mandato”.
Le “aree critiche” rappresentano oltre la metà dell’intera regione (56,7%) e un altro terzo (35,8%) è classificato come “fragile”. Le zone più a rischio sono a loro volta suddivise in “meno critiche” (identificate come C1) pari al 17,7%; “mediamente critiche” (C2) con il 35%; “maggiormente critiche” (C3) con il 4% dell’intera superficie dell’Isola.
La ragione principale dell’avanzata dei deserti è il riscaldamento globale. Ma poi contribuiscono lo sfruttamento intensivo del territorio, con l’abbattimento delle foreste e le monocolture, e l’inquinamento.  I principali fenomeni di degrado in Sicilia sono legati all’erosione e alla salinizzazione dei suoli, all’aridità e siccità e all’impatto delle attività antropiche.
Le azioni di maggior rilievo che verranno messe in campo sono quelle relative al contrasto dei fenomeni erosivi, prevedendo interventi di forestazione e di manutenzione del territorio. Altre opere rilevanti sono quelle relative al miglioramento della gestione delle risorse agricole e quelle mirate alla riduzione dell’impatto delle attività antropiche e all’attuazione di pratiche di sviluppo sostenibile.

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