EuroBucolo, neuroCatania

di Alberto Cigalini. Un gran gol del centrocampista (foto Galtieri) e la prima rete in rossazzurro di Sarno non bastano per vincere: la Cavese rimonta sino al 2-2 con un rigore al 92'. Pari che brucia e mette a rischio il 3° posto

a.cig.) E’ una stagione così. Da incompiuta. Il Catania non riesce a convincere sino in fondo e fatica ad arrivarci, in fondo.
Come col Francavilla, la squadra di Novellino paga dazio nel recupero. A Brindisi il gol di Sarao era costato la sconfitta, a Cava il rigore di De Rosa impone un pari che sa di mezza sconfitta, nociva per morale e classifica.
In primo luogo perché gli etnei buttano via negli ultimi venti minuti il doppio vantaggio costruito sino a quel punto e poi per i riflessi, potenzialmente decisivi, nello sprint per il terzo posto con il Catanzaro, battuto a Siracusa al termine di un match rocambolesco nel quale Crispino ha parato due rigori in tre minuti agli ospiti, incapaci di sfruttare pure la superiorità numerica nella seconda metà della ripresa.
Tutto sembrava giocare a favore dei rossazzurri, che con i tre punti odierni avrebbero blindato la terza piazza portandosi a +5 sui catanzaresi. Adesso, invece, gli uomini di Auteri si ritrovano a tre lunghezze dal Catania, ma mercoledì potranno affiancarlo vincendo il recupero con la Viterbese prima dell’ultima giornata che li vedrà ospitare un Trapani già sicuro della piazza d’onore.
Situazione, dunque, complicatasi per il bruciante – ed evitabile – pari subito negli istanti conclusivi di una gara che la squadra di Novellino aveva saputo indirizzare a proprio favore grazie a un eurogol di Rosario Bucolo dopo appena 8′: cross dalla destra di Calapai e gran botta al volo dal vertice dell’area piccola del centrocampista catanese, inseritosi con perfetto tempismo.
L’uno a zero spiana la strada al Catania, schierato con un 4-3-3 nel quale Llama va a completare il tridente con Sarno e Di Piazza, preferito a Marotta. La Cavese, in campo con l’undici annunciato, è formazione dalle caratteristiche note: gioca e lascia giocare, propone ma concede e dà il meglio di sé quando attacca, come si conviene a un gruppo allenato da un allievo di Zeman (presente in tribuna) quale è Giacomo Modica.
I padroni di casa si rendono pericolosi con un tiro dal limite di Rosafio respinto da Pisseri, una palla mancata da Manetta a due metri dal portiere avversario e un tiro di Migliorini di poco a lato, ma anche gli etnei hanno un’ottima opportunità per andare a segno con Sarno, che sugli sugli sviluppi di un angolo si ritrova il pallone buono sul piede sbagliato e di destro, nel cuore dell’area, non inquadra la porta spedendo la sfera addosso a Biagianti, in fuorigioco.
Sarno, confermatosi in crescita, si rifà con gli interessi in avvio di ripresa, firmando il suo primo gol in rossazzurro con un preciso tocco a superare De Brasi su passaggio smarcante di Marotta, entrato al posto di Llama.
Il Catania, più quadrato e convinto di altre uscite esterne, sembra in controllo, ma col trascorrere dei minuti, complice una certa flessione sul piano del ritmo, si abbassa troppo non ripartendo più con efficacia e consentendo alla Cavese di fare ciò che le viene meglio: attaccare.
La partita si riapre grazie all’imperdonabile svagatezza che propizia il primo gol locale. Il Catania si fa cogliere impreparato su uno schema da angolo (non un inedito sui piazzati avversari) che permette a Rosafio di trovare la testa vincente del nuovo entrato Magrassi. I padroni di casa, ricaricati dal gol, ci credono, insistono e chiamano Pisseri alla parata su un destro piazzato di Favasuli dal limite.
Novellino prova a correre ai ripari inserendo Rizzo per Di Piazza e andando a comporre un centrocampo con quattro mediani (a Bucolo e Biagianti si era già aggiunto Carriero, in campo al posto di un opaco Lodi) e potrebbe anche cavarsela se non fosse per un intervento troppo irruento di Biagianti proprio allo scadere sul nuovo entrato Nunziante: l’arbitro Gualtieri assegna il penalty che l’incanutito De Rosa (37 anni) trasforma spiazzando Pisseri e consegnando al Catania un’altra massiccia dose di rimpianti. Per la vittoria svanita e per un terzo posto che resta a rischio.
CAVESE-CATANIA 2-2
Cavese (4-3-3): De Brasi 6; Bruno 5.5 (1′ st Palomeque 5.5), Manetta 6, Bacchetti 6, Filippini 6 (26′ st Nunziante 6.5); Favasuli 6.5 (43′ st De Rosa 6.5), Migliorini 6.5, Tumbarello 6; Rosafio 7, Fella 6 (22′ st Magrassi 6.5), Sainz-Maza 6. In panchina: Bisogno, Ferrara, Buda, Pugliese, Logoluso, Castagna, Flores, Agate. Allenatore: Modica 7.
Catania (4-3-3): Pisseri 6.5; Calapai 6.5, Aya 6, Esposito 5.5, Marchese 6; Biagianti 5, Lodi 5 (18′ st Carriero 5), Bucolo 7; Sarno 6.5 (40′ st Manneh sv), Di Piazza 5.5 (32′ st Rizzo 5.5), Llama 5 (1′ st Marotta 6). In panchina: Bardini, Lovric, Silvestri, Valeau, Brodic, Curiale, Liguori, Mujkic, Pecorino. Allenatore: Novellino 6.
Arbitro: Gualtieri di Asti 6.
Reti: 8′ pt Bucolo, 5′ st Sarno, 26′ st Magrassi, 47′ st De Rosa (rig)
Note: spettatori 3.200 circa (21 i tifosi rossazzurri). Ammoniti: Favasuli, Palomeque, Carriero, Rizzo. Angoli: 5-3. Recupero: 2′, 5′.

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