Droga nella fortezza catanese

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Tre gruppi legati ai Santapaola-Ercolano spacciavano in un complesso popolare di San Giovanni Galermo: 24 arresti. Pusher e vedette comunicavano con le radioline. NOMI E FOTO MAPPA E SUDDIVISIONI - VIDEO: "Facili guadagni e tanti adepti"

CATANIA – Tre gruppi criminali legati alla ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano, che gestivano una ‘piazza di spaccio’ nel popolare rione di San Giovanni Galermo di Catania, sono stati disarticolati dalla polizia che ha arrestato 24 persone.

Nei loro confronti il gip, su richiesta della Procura, ha emesso un’ordinanza cautelare che ipotizza, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di droga con l’aggravante mafiosa di avere favorito Cosa nostra.
La ‘piazza di spaccio’ era realizzata all’interno di un complesso di edilizia popolare. Un edificio la cui naturale posizione privilegiata e la particolare architettura, con i suoi anfratti e le numerose vie di fuga, ha favorito una lucrosa attività di vendita di marijuana e cocaina.

Le indagini (con video-riprese, intercettazioni, sistemi gps), condotte nell’arco temporale maggio 2017-novembre 2017, hanno riscontrato l’attività di spaccio tra il civico 113 e il civico 129 di via Capo Passero. Tutti avevano precisi compiti e i gruppi facevano capo a Eugenio Minella, Alessandro Tomaselli e Giuseppe Bellia.

La vendita della droga avveniva sotto la costante vigilanza di numerose vedette, comuni a tutti i gruppi, alcune definite “fisse” e dislocate lungo la via Capo Passero, munite di radio ricetrasmittenti, altre “mobili”, in quanto esercitavano la loro attività a bordo di ciclomotori, avvisando anzitempo i pusher (alcuni dei quali in possesso di radioline) permettendo loro di allontanarsi ed eludere i controlli delle forze dell’ordine.
Minnella, genero del noto narcotrafficante cinquantenne Marco Battaglia in atto detenuto, gestiva la piazza di spaccio sita in via Capo Passero 129; il gruppo di Tomaselli quella compresa tra i numeri civici 89 e 129; infine il gruppo di Bellia gestiva il tratto compreso tra i numeri civici 113 e 121.
Presenti anche due donne: Vincenza Aiello, che svolgeva il ruolo di detentore di stupefacenti (in occasione dell’arresto del marito, Giuseppe Nizzari, sono stati trovati 5 chili di marijuana nascosti nell’armadio della camera da letto), e Luana Battaglia, figlia di Marco, che aveva mansioni di vedetta.
All’operazione ‘Cape Sparrow’ hanno partecipato 200 unità della polizia. Questi gli arrestati: Orazio Castagna, di 26 anni, Andrea Corsaro, di 30, Simone Di Mauro, di 21, Francesco Finocchiaro, di 26, Claudio Natalizio Minnella, di 53 anni, e Eugenio Minnella, di 28.
Arrestati anche Massimiliano Previte, di 25, Santo Sapuppo, di 23, Carmelo Scalia, di 27, Jonathan Spampinato, di 25, Damiano Sparacino, di 28, Angelo Speranza, di 22, Francesco Tudisco, di 39. Tra gli arrestati anche Vincenza Aiello, di 38 anni, Luana Battaglia, di 20, Andrea Calabretta, di 37, Giovanni Castorina, di 19. Per Pietro Alessio Raineri, di 24, sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Quattro ordinanze di custodia cautelare sono stati notificati a quattro persone già agli arresti domiciliari: Concetto Aiello, di 49 anni, Emanuel Kevin Ferro, di 22, Salvatore Musumeci, di 23, e Alessandro Tomaselli, di 43. In carcere i provvedimenti restrittivi sono stati notificati a Giuseppe Bellia, di 24 anni, e Alessandro Vecchio, di 31. Per quest’ultimo è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

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