Pediatri etnei a confronto

di Nuccio Sciacca - Ritrovano dialogo e obiettivi comuni le componenti universitaria, ospedaliera e territoriale

La pediatria catanese ritrova compattezza e unità di intenti. A farsi promotore dell’iniziativa di confronto che ha trovato immediata adesione da parte delle tre componenti (universitaria, ospedaliera e territoriale) è stato il segretario provinciale della Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri), Alessandro Manzoni, che ha presieduto un’affollata riunione di medici specialisti pediatri all’Excelsior Mercure di piazza Verga.
“Oggi è una giornata importante per la pediatria etnea – ha spiegato Manzoni – dopo anni di mancato dialogo tra le tre anime della disciplina finalmente abbiamo una strategia comune e almeno due importanti obiettivi: abbattere le liste d’attesa e diminuire i cosiddetti viaggi della speranza”.
Dopo il promotore dell’incontro hanno preso la parola Domenico Torrisi, direttore della U.O.C. Cure Primarie dell’Asp 3 e Lorenzo Pavone, professore Emerito di Pediatria, già direttore della clinica pediatrica di Catania secondo cui “l’unione solidale delle tre componenti della pediatria è oggi più che mai necessaria, sia per ottimizzare l’assistenza al piccolo paziente, comune “mission”, che per rispondere alle crescenti richieste delle aziende ospedaliere e sanitarie che chiedono obiettivi tangibili in termini di riduzione delle  liste d’attesa e degli accessi al Pronto Soccorso”.
Manzoni ha anche invitato tutti a “mettere da parte individualismi e incomprensioni per un percorso comune e costruttivo che permetta di operare al meglio e in modo sinergico, ciascuno nel proprio ambito e con le proprie competenze”.
Immediata adesione alla proposta è arrivata dal docente universitario Martino Ruggieri che ha stimolato il gruppo a segnalare criticità e a proporre soluzioni condivise. Altri contributi della parte universitaria sono giunti dai docenti Agata Fiumara, Salvatore Leonardi e Giovanna Russo, che ha segnalato, in particolare la grave inadeguatezza informatica della clinica universitaria.
Manuela Caruso, docente universitaria, ha posto, invece, l’accento sulla “grave carenza di personale sanitario, che ha ripercussioni negative anche sul fronte della comunicazione sia con i pazienti sia con i medici”. Ma il problema delle scarse risorse umane è diffuso e sentito da ogni struttura, come hanno ribadito i primari ospedalieri Carmelo Indriolo, Dino Pennisi, Toni Palermo e Pietro D’Amico.
La necessità di individuare percorsi di accesso condivisi è stata sollevata dai pediatri di famiglia presenti che hanno anche sottolineato “la preparazione inadeguata degli addetti ai call center che spesso veicolano messaggi errati e contraddittori”. Tra le altre proposte quella di stilare una carta dei servizi da divulgare ai pediatri di famiglia perché sappiano  meglio orientare i propri pazienti, specie quando necessitino di percorsi super-specialistici.
E l’Asp, ancora attraverso Domenico Torrisi, si è detta disponibile a divulgare tale carta on-line. Si è anche parlato, a questo proposito, dell’efficacia informativa del fascicolo elettronico, progetto non ancora avviato ma in fase avanzata di realizzazione.
La riunione ha visto anche la partecipazione dei pediatri Alberto Fischer, Antonino Gulino, Vito Marletta, Maria Libranti, Francesco Privitera, Angelo Milazzo, Patrizia Barone, Gabriella Tina, Ugo Ciulla, Roberto Giugno, Filippo di Forti, Maria Luisa Pappalardo e Sergio Stramondo.
Secondo il promotore Manzoni la riunione “ha perfettamente raggiunto il suo obiettivo che era quello di aprire un dialogo animato e costruttivo con l’impegno a organizzare incontri periodici con un nucleo di pediatri che rappresentino tutte le componenti della pediatria della provincia (universitaria, ospedaliera, pediatria di famiglia) che, insieme alla dirigenza Asp, avranno il compito di evidenziare le criticità e trovare soluzioni condivise”.

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