“Ex hotel Costa, 300 posti ancora vuoti”

Catania. Gli studenti davanti alla residenza universitaria in via Etnea: "Che fine hanno fatto le promesse dell'Ersu?"

CATANIA – Oggi, a un anno dallo sgombero dell’ex hotel Costa di Catania, gli studenti sono tornati sotto l’ex residenza universitaria per sapere che fine abbiano fatto le promesse fatte loro un anno fa dal presidente dell’Ersu Cappellani.
Proprio l’1 febbraio scorso infatti il presidente dell’Ersu (Ente della regione siciliana per il diritto allo studio) Cappellani, in occasione dell’ occupazione dell’immobile da parte degli studenti, aveva garantito che i lavori per riaprire il posto agli studenti sarebbero iniziati, e che entro il 2019 l’ex hotel, ubicato in via Etnea, sarebbe stato nuovamente ristrutturato e messo a disposizione dei fuorisede, per garantire loro il diritto a un alloggio.

A un anno da quel giorno gli studenti si sono ripresentati all’ex hotel Costa e all’Ersu e Valeria racconta: “300 posti vuoti e sprecati da 10 anni sono una vergogna che non si può accettare. Questo palazzo è ancora qui, chiuso, inutilizzato e costretto a marcire, mentre gli studenti rimangono esclusi dalle graduatorie dei posti letto, o meglio risultano essere ‘idonei non assegnatari’, cioè hanno i requisiti richiesti per ricevere la borsa di studio e/o il posto letto, ma rimangono per strada perché le residenze dell’Ersu non possiedono una capienza adeguata a ospitare tutti”.
Giuseppe interviene: “Quello che continuiamo a temere è che ancora nulla si sia realmente sbloccato, che le istituzioni universitarie abbiano continuato a prenderci in giro e a prendere tempo, insabbiando la questione. Invece noi studenti non dimentichiamo mai le difficoltà che viviamo ogni giorno nel provare a permetterci un posto letto, nel provare a rivendicare i nostri diritti di studenti e studentesse, e siamo tornati per avere delle risposte!”.
Infine ci tengono a ribadire: “Il problema del diritto allo studio a Catania è sempre più centrale. Dopo i problemi con le graduatorie dei posti letto e delle borse di studio rilevati lo scorso novembre continuano a venire precluse altre opportunità agli studenti, dai pasti in mensa fino ai trecento posti letto di questa ex residenza universitaria. Noi continuiamo a combattere per difendere il nostro diritto allo studio”.

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