Rapina a commerciante di pesce: 3 arresti

Banditi armati hanno assalito il venditore nello svincolo autostradale di S. Stefano di Camastra mentre rientrava dal mercato ittico. VIDEO

MISTRETTA (MESSINA) – I carabinieri di Mistretta (Me) in collaborazione con quelli di Bagheria (Pa), all’alba di oggi, a Bagheria e Aspra (Pa), hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Patti Eugenio Aliquò, su richiesta del sostituto procuratore, Alessandro Lia, nei confronti di 3 persone ritenute responsabili di rapina aggravata, lesioni personali gravissime aggravate dall’uso di corpi contundenti e porto di strumenti atti a offendere.

In particolare i tre arrestati sono gravemente indiziati di essere gli autori della rapina a mano armata subita da un commerciante di pesce, originario di Milazzo, il 29 giugno 2018 nei pressi dello svincolo autostradale di Santo Stefano di Camastra (Me) che faceva rientro dal mercato ittico di Porticello (Pa).
Le persone arrestate sono Filippo Fazio, 46 anni di Bagheria, Francesco Asciutto, 33 anni di Bagheria, e Salvatore Calafiore, 40 anni di Aspra. Come è emerso dalle indagini l’uomo è stato aggredito dai tre, con calci e pugni, per una spedizione punitiva in quanto si era rifiutato di consegnare una somma di denaro a uno degli aggressori.
Dopo essere stato pestato a sangue, anche con un bastone e una chiave inglese, il commerciante è stato derubato di un furgone, duemila euro in contanti, dei documenti e del proprio cellulare.
E’ emerso dalle indagini che uno degli aggressori alcuni mesi prima avrebbe dovuto consegnare a domicilio un tonno del valore di circa 900 euro. In prossimità del casello di Milazzo, però, la Finanza gli ha sequestrato il furgone e il pesce, multando il trasportatore per 8.000 euro. Il pesce quindi è finito al macero, ma, ciò nonostante, il trasportatore ha preteso dall’acquirente, il commerciante milazzese, il pagamento della merce e la somma corrispondente al verbale della Guardia di Finanza.
L’acquirente ha accettato di pagare il tonno, mai consegnatogli, ma si è rifiutato di rimborsare l’importo del verbale, cioè 8.000 euro. Qualche mese dopo è stata organizzata la spedizione punitiva contro il 41enne per recuperare il denaro.

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