Regione, via libera ai nuovi contratti. Aumenti fino a 100 euro in busta paga

Trovata l'intesa dopo anni di trattative, introdotti i criteri di mobilità, smart working e meritocrazia

PALERMO – Via libera al nuovo contratto di lavoro per i dipendenti del comparto della Regione Siciliana. Il documento è stato firmato dall’Aran e dai sindacati, a oltre dieci anni dall’ultimo rinnovo. “Un risultato straordinario – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – con il quale restituiamo valore all’impegno dei lavoratori. In meno di un anno dall’accantonamento delle risorse e dalle direttive impartite dal Governo si è arrivati alla firma. Un ringraziamento al presidente dell’Aran Ninni Gallo e ai componenti e alle organizzazioni sindacali che hanno lavorato in sinergia con grande impegno”.
A esprimere soddisfazione per un traguardo tanto atteso anche l’assessore alla Funzione pubblica Bernardette Grasso. “Sono stati introdotti – sottolinea – nuovi criteri che premiano la meritocrazia e vanno nella direzione di valorizzare le risorse professionali dell’amministrazione regionale. Adesso, il prossimo passo è quello del rinnovo del contratto dei dirigenti”.
IL NUOVO CONTRATTO IN PILLOLE
1. DECORRENZA – Riallineamento del Contratto regionale a quelli nazionali per il periodo 2016-2018, tenuto conto che il blocco dei rinnovi contrattuali in Regione è stato superiore di un biennio rispetto agli altri settori pubblici.
2. INCREMENTI RETRIBUTIVI – Incremento delle retribuzioni a regime dal primo gennaio 2018 del 3,48% in linea con i rinnovi contrattuali di tutto il pubblico impiego (Stato – Enti Locali – Sanità).
3. RIPARTIZIONE RISORSE – TABELLARE/PRODUTTIVITA’ – Nonostante il maggior periodo di blocco contrattuale subito rispetto agli altri settori pubblici, gli incrementi non sono stati destinati in tutto agli aumenti tabellari (come avvenuto nei Ministeri), ma una quota parte delle risorse è stata destinata a incentivare il miglioramento della produttività e dei servizi a beneficio dell’utenza, in misura comunque superiore a quella di tutti gli altri comparti pubblici: Regione 104 euro medie per dipendente; ministeri 0 euro; Enti locali 83,20 euro; Sanità 91 euro.
4. ORDINAMENTO PROFESSIONALE – Istituzione di una apposta Commissione paritetica con le organizzazioni sindacali per la revisione dell’ordinamento professionale fermo da oltre 20 anni.
5. PROGRESSIONI ECONOMICHE INTERNE – Riattivazione delle progressioni economiche interne per la valorizzazione dell’esperienza professionale del personale con criteri di meritocrazia e selettività previo superamento di corso di formazione ed esame finale ad una percentuale limitata del personale in sintonia con quanto già applicato negli altri settori del pubblico impiego.
6. SANZIONI DISCIPLINARI -. Nuove più restrittive regole e sanzioni per le infrazioni disciplinari per i fannulloni in ufficio ed i furbetti del cartellino
7. POSIZIONI ORGANIZZATIVE – Introduzione di nuovi criteri di selettività e meritocrazia professionalità per gli incarichi di Posizioni Organizzative che vanno a valorizzare la capacità professionali dei funzionari.
8. PRODUTTIVITA’ E MERITOCRAZIA – Abolizione del vecchio Fondo di produttività (Famp) e dei vecchi criteri di erogazione a pioggia delle risorse, con l’introduzione di nuovi criteri di selettività legati alla valutazione della performance organizzativa e della performance individuale dei dipendenti sulla base del sistema di valutazione adottato dalla Regione e certificato dall’Oiv (come avviene nelle P.A. più evolute a all’avanguardia nella valutazione selettiva dei dipendenti).
9. MOBILITA’ – Destinazione di una quota parte delle risorse della produttività per favorire la mobilità dei dipendenti verso sedi della Regione con forti carenze di personale o elevati carichi di lavoro o in presenza di eventi eccezionali e non prevedibili dovuti anche ad emergenze ambientali.
10. SMART WORKING – LAVORO AGILE – Introduzione di tale nuovo e moderno istituto contrattuale presente nel mondo del lavoro pubblico e privato che consente un più razionale utilizzo delle risorse umane e che può essere impiegato in sedi Regionali diverse da quelle di appartenenza, in relazione alle esigenze dell’amministrazione derivanti da carenze di personale o incremento dei carichi di lavoro.

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