Il Catania ne piazza tre

di Alberto Cigalini. Tutti gol su palla inattiva contro la Vibonese: Biagianti, Lodi su rigore e Aya (foto Galtieri) firmano la vittoria per 3-0 al debutto interno in campionato. Marotta fa reparto da solo, bene a sinistra Baraye-Manneh

a. cig.) Palla sempre in movimento e manovra veloce. Sacri canoni del calcio che (giustamente) Andrea Sottil ha evocato alla vigilia. Ogni tanto, però, fermarsi non fa male. Non per riflettere, ma per colpire.
Con tre gol su calcio piazzato, il Catania prosegue sulla falsariga del debutto a Rende. Altra vittoria, ancora con le palle inattive a fare la differenza. Se in Calabria era stato Silvestri a risolverla da corner, contro la Vibonese i rossazzurri esibiscono il repertorio completo: angolo, rigore e punizione.
Il sinistro chirurgico di Lodi innesca il colpo di testa sul primo palo di Biagianti che sblocca la gara, trasforma il penalty conquistato da Manneh con un affondo bruciante e fa partire il traversone sul secondo palo sul quale Silvestri fa da torre per la comoda deviazione aerea di Aya.
L’ottima qualità dei saltatori (che però non mancavano neppure lo scorso anno, così come lo stesso Lodi) e – soprattutto – il proficuo lavoro svolto sulle situazioni specifiche a Torre del Grifo lanciano gli etnei verso il secondo successo in altrettante gare.
In cerca di punti fermi su cui edificare la stagione, il Catania trova altre due sicurezze: Marotta, al debutto dopo la squalifica, si conferma attaccante in grado di fare reparto da solo mentre Baraye, alla sua prima da titolare, e Manneh ribadiscono di avere gamba e doti atletiche di prim’ordine andando a comporre una catena di sinistra assai tosta.
Non tutto è perfetto e a questo punto della stagione non può che essere così. Se sulla corsia mancina si va forte, a destra certe dinamiche sono da rodare. Sottil risolve il problema legato alle condizioni precarie di Barisic schierando Scaglia avanzato sulla trequarti, ma l’ex parmense, che ha comunque caratteristiche diverse da chi gioca sul versante opposto, non sembra al top e le combinazioni con il pur solido Calapai, chiamato a sfruttare l’eventuale binario aperto dal compagno, decollano solo saltuariamente.
Anche qualche meccanismo difensivo sulla pressione avversaria va perfezionato. Arroccata in un 3-5-2 che in realtà lascia solo Bubas davanti costringendo l’altra teorica punta, Ciotti, a restare larga a destra nel tentativo di tenere impegnato Baraye, la Vibonese spinge davvero solo dopo la rete di Biagianti, preceduta da un tiro di Marotta respinto da Mengoni, da una conclusione alta di Manneh su affondo di Baraye e da una mischia in area sulla quale Silvestri e Aya non trovano il guizzo giusto.
Quando gli ospiti provano a reagire, un paio di rischi Pisseri li corre. L’altro Silvestri, Luigi, dimostra di saperci fare quanto l’omonimo rossazzurro sulle palle inattive (sarà il cognome…) colpendo la traversa con un colpo di testa a raccogliere una punizione dalla sinistra e poco più tardi ci vuole il miglior Pisseri per opporsi a un sinistro a colpo sicuro di Tito dopo la respinta dello stesso portiere di casa su punizione di Scaccabarozzi.
A far tornare su il Catania è Marotta, che chiude il primo tempo con una mezza rovesciata senza fortuna confermandosi davvero notevole nel gioco di sponda e nella capacità di mettere sotto pressione le difese avversarie. Un’accelerazione di Manneh, stroncata da un netto fallo di Franchino, vale il rigore trasformato da Lodi con un sinistro sotto la traversa e di fatto mette al sicuro la gara.
La Vibonese si disunisce e gli etnei possono sfruttare gli spazi. Sottil inserisce Esposito, alza Capalai e Baraye sulle corsie esterne e avanza Manneh per sfruttarne, in campo aperto, le doti di velocista. Il gambiano e Marotta combinano bene, eppure il tris arriva a difesa avversaria schierata grazie a Lodi-Silvestri-Aya.
I quasi diecimila spettatori del Massimino possono esultare. Per vedere la loro squadra debuttare in casa in campionato hanno dovuto aspettare il 6 ottobre. Un’attesa senza precedenti che il Catania pare avere tutte le intenzioni (e i mezzi) di ripagare con gli interessi.
CATANIA-VIBONESE 3-0
Catania (4-2-3-1): Pisseri 6.5, Calapai 6.5, Aya 6.5, T. Silvestri 6, Baraye 7, Biagianti 6.5 (43′ st Bucolo sv), G. Rizzo 6, Manneh 6.5 (35′ st Vassallo sv), Lodi 6.5 (43′ st Angiulli sv), Scaglia 5.5 (22′ st Esposito 6); Marotta 7 (35′ st Curiale sv). In panchina: Pulidori, Ciancio, Lovric, A. Rizzo, Barisic, Brodic. Allenatore: Sottil 7
Vibonese (3-5-2): Mengoni 5.5, L. Silvestri 6.5, Camilleri 6, Altobello 5.5 (39′ st De Carolis sv), Franchino 5 (19′ st Cani sv), Collodel 5.5 (19′ st Finizio 6), Obodo 6, Scaccabarozzi 6 (39′ st Prezioso sv), Tito 6, Bubas 5.5, Ciotti 5 (7′ st Taurino 5.5). In panchina: Viscoso, Malberti, Maciucca, Carrozza, Raso, Donnarumma, Prezioso, Melillo. Allenatore: Orlandi 5.5
Arbitro: De Santis di Lecce 6.5
Reti: 29′ pt Biagianti, 6′ st Lodi (rig), 38′ st Aya.
Note: spettatori 9.557 (6.687 abbonati, 2.870 paganti), incasso 32.151. Ammoniti T. Silvestri, Altobello, Finizio, Camilleri. Angoli: 6-4. Recupero: 1′ e 5′.

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