Troina, 11 metri di delusione

Sfuma ai rigori il sogno della promozione in C: 0-0 dopo 120', la Vibonese la spunta dal dischetto. Decisivo l'errore di Fricano. Pagana: "Subita un'ingiustizia"

Sfuma ai calci di rigore il sogno promozione del Troina. Nello spareggio per il salto in C, la squadra di Peppe Pagana perde con la Vibonese, che la spunta dal dischetto per 5-3 e conquista il ritorno tra i professionisti.
Alla matricola ennese, protagonista comunque di una grande stagione, restano il rammarico e i play off, utili per eventuali ripescaggi.
Davanti a 2.681 spettatori (595 siciliani), la squadra di Pagana, che in avvio lascia in panchina Fernandez e Melillo, si rende pericolosa per prima con un tiro di Vazquez parato da Mengoni, ma poco dopo viene graziata da Bubas che a tu per con Van Brussel non inquadra la porta.
I calabresi ci riprovano con un tiro alto di Ba dal limite e in apertura di ripresa premono con maggiore decisione andando vicini al gol con un tentativo di Allegretti che finisce sul palo.
Il Troina si fa vedere in contropiede con Vazquez, poi sono gli avversari a rendersi pericolosi con Bubas. In pieno recupero, la formazione di Pagana sfiora il gol-promozione con Melillo, che approfitta di un errore di Allegretti ma poi calcia di poco a lato.
Il risultato non cambia neppure nei supplementari nonostante i tentativi troinesi, frenati da un salvataggio nei pressi della linea di Ba e da un gol annullato per fuorigioco a Da Silva tra vibranti proteste.
Si va ai rigori. Dopo i gol di Obodo, Giovanni Fricano, Franchino, Tuninetti, Silvestri, Vazquez e Bubas arriva l’errore decisivo di Giacomo Fricano (fuori) e il gol del 5-3 finale di Arario.
A fine gara, il tecnico Peppe Pagana non nasconde l’amarezza: “Orgoglioso della mia squadra. Avevamo segnato un gol: se è regolare vuol dire che qualcuno ci ha rubato qualcosa. Ci è stato negato un rigore nettissimo, c’era un’espulsione plateale di un giocatore della Vibonese. Complimenti ai nostri avversari: forse oggi è stato sanato un torto che era stato fatto in precedenza ai nostri avversari, ma noi abbiamo subito un’ingiustizia”.

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