Catania, tutto da rifare

di Alberto Cigalini. I rossazzurri non sfondano il muro della Juve Stabia: 0-0 e primo posto virtuale sfumato. Etnei più pericolosi nella ripresa, con l'ingresso di Russotto e il passaggio al 4-2-4. Bogdan il più vicino al gol (foto Galtieri)

Tutto da rifare. Il primato virtuale del Catania dura una settimana. Diventati padroni del loro destino dopo il successo di Catanzaro, i rossazzurri s’inceppano al primo dei cinque ostacoli che li separano dalla promozione diretta e tornano a dipendere, almeno per quel che riguarda la corsa al primo posto, da eventuali passi falsi del Lecce.
Il filotto di vittorie consecutive che sarebbe valso la B senza passare dai play off evapora già contro la Juve Stabia scolorando in uno 0-0 che lascia Biagianti e soci a -4 dai salentini con una partita in meno della capolista a quattro turni dal termine del campionato.
In altre parole: anche battendo Akragas, Trapani, Matera e Rende nelle restanti gare, gli etnei dovranno sperare che la prima della classe, quanto meno, non vada oltre il pari contro Fondi, Paganese o Monopoli (le prime due da affrontare in casa, la terza in trasferta).
Si vedrà. Per il momento resta la forte delusione per la frenata giunta al termine di una serata in cui il Catania non trova la chiave di volta per far saltare l’ostinata opposizione della Juve Stabia, che rinuncia quasi integralmente alla fase offensiva dedicandosi a una partita di puro contenimento con undici uomini sotto la linea della palla e sporadiche ripartenze.
Il fatto che Pisseri non debba compiere una sola parata, che l’unica occasione degna di tale nome in casa stabiese sia un diagonale largo di Strefezza poco prima dell’ora di gioco e che l’unico corner degli ospiti arrivi al minuto 89 qualcosa spiega.
Si vede da un miglio che alla Juve Stabia va benissimo il pareggio, risultato che invece per il Catania, stavolta più che mai, somiglia molto a una sconfitta. Tocca ai padroni di casa farsi avanti, ma nel primo tempo mancano davvero gli spazi vitali: i laterali bassi spingono poco, Lodi cerca disperatamente di ritagliarsi un fazzoletto di campo per inventare, Curiale sgomita vanamente in area, Barisic non sfonda a destra.
La rapidità di Manneh opposta alla legnosità di Nava, un ex, crea qualche pericolo solo potenziale ma è la spia di una possibile crepa nel muro stabiese. E’ a sinistra che si deve forzare.
Dopo un primo tempo nel quale il Catania non va oltre due inzuccate deboli di Curiale, un diagonale a lato di Barisic e un tiro dalla distanza oltre la traversa di Mazzarani, i rossazzurri accelerano grazie anche all’innesto di Russotto, che sulla fascia mancina crea non pochi grattacapi agli avversari peccando però di precisione al momento della conclusione in almeno tre circostanze.
Caserta cambia tre volte il terzino destro (Nava, Dentice e Franchini) e soffre quando Lucarelli prova il tutto per tutto passando al 4-2-4 e inserendo Ripa accanto a Curiale. In casi del genere, una palla inattiva può risolvere la situazione, ma quando Bogdan, dopo un perfetto terzo tempo in area, colpisce di testa a botta quasi sicura su corner di Lodi spedendo la palla fuori di poco con Branduani pietrificato si capisce che non è serata.
Il triplice fischio del non impeccabile Zanonato riconsegna al Lecce il ruolo di capolista a tutti gli effetti e al Catania quello dell’inseguitore lasciando ai quattordicimila del Massimino una gigantesca, amara sensazione di occasione perduta. Un’altra.
CATANIA-JUVE STABIA 0-0
Catania (4-3-3): Pisseri 6, Blondett 5.5, Aya 6.5, Bogdan 6, Marchese 5.5 (25′ st Porcino 6), Lodi 6.5, Biagianti 5.5 (15′ st Rizzo 6), Mazzarani 6 (25′ st Ripa 5.5), Barisic 5.5 (35′ st Di Grazia sv), Curiale 5.5, Manneh 6 (15′ st Russotto 6.5). In panchina Martinez, M. Esposito, Fabiani, Semenzato, Bucolo, Fornito, Brodic. Allenatore: Lucarelli 6.
Juve Stabia (4-3-3) Branduani 6, Nava 5 (25′ st Dentice 5, 42′ st Franchini sv), Marzorati 6, Allievi 6.5, Crialese 6 (1′ st Bachini 6), Viola 6, Vicente 6, Mastalli 6, Canotto 5.5 (25′ st Berardi 5.5), Simeri 5.5 (42′ st Sorrentino sv), Strefezza 5.5. In panchina Bacci, M. Esposito, Redolfi, Calò, Matute, D’Auria, Severini. Allenatore: Caserta 6.
Arbitro: Zanonato di Vicenza 5.5
Note: spettatori 13.953 (8.751 paganti, 5.202 abbonati), incasso 87.893 euro. Ammoniti Strefezza, Simeri, Biagianti, Bogdan, Lodi. Angoli: 3-1 per il Catania. Recupero: 0′; 5′

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