Cyberbullismo: polizia nelle scuole

Incontri con gli studenti siciliani per discutere i rischi del web: "L'anno scorso decine di casi di pedopornografia nell'Isola"

CATANIA – Nelle provincie di Catania, Messina, Siracusa e Ragusa nel 2017 sono stati 50 i casi di pedopornografia trattati, con l’arresto di 6 persone, la denuncia di altre 46, di cui 15 per adescamento. Alcune indagini sono state avviate a seguito delle segnalazioni dei genitori, come l’operazione “12 Apostoli”. Gli spazi web monitorati sono stati 2.695, quelli oscurati 17.
Partendo da questi dati la polizia postale ha realizzato incontri formativi ed educativi nelle scuole di Catania, Messina, Siracusa e Ragusa, raggiungendo circa 15.000 persone tra studenti, docenti e genitori, e stipulato un protocollo d’intesa con il Comune di Messina per la prevenzione dei comportamenti a rischio in tema di bullismo, cyberbullismo, omo-transfobia e violenza di genere.
Nella provincia etnea sono gli istituti Malerba di Catania e Macherione di Calatabiano le scuole dove si terrà oggi il ‘Safer Internet Day 2018′ promosso sul cyberbullismo dalla polizia postale e delle comunicazioni in collaborazione con il ministero dell’Istruzione.
E’ un’edizione speciale del progetto ‘Una vita da social’ con lo svolgimento, in contemporanea, di incontri nelle scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani. La polizia postale e delle comunicazioni incontrerà oltre 60.000 ragazzi sul tema ‘Creare, connettere e condividere il rispetto: una migliore connessione internet inizia con te’.
Il truck di ‘Una vita da social’ farà tappa quest’anno a Catania il prossimo 9 marzo. “La polizia – dice Marcello La Bella, dirigente del compartimento “Sicilia Orientale” di Catania – ormai da anni è sempre più impegnata non solo nel contrasto del cybercrime, ma anche in attività di prevenzione e formazione che si realizzano anche incontrando gli studenti per esporre loro quei rischi a cui possono andare incontro con un utilizzo non consapevole di internet. Ma non solo ragazzi, anche insegnanti e genitori per aiutarli a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web”.

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