Crisi Akragas, Alessi lascia

Il presidente biancazzurro: "Non posso più andare avanti, il club è nelle mani del sindaco. O si cerca di concludere il campionato col contributo di tutti o sarà fallimento". Parigi va via

“Lascio il club nelle mani del sindaco.  Da questo momento non sono più il presidente dell’Akragas, per quel che mi riguarda ho chiuso”. Silvio Alessi è al capolinea. La lunga crisi societaria del Gigante, irrisolta nonostante l’interessamento di una cordata iraniana che però ha continuato a prendere tempo, ha trovato l’epilogo temuto.
Il numero uno della società biancazzurra lascia. “Ho fatto di tutto per salvare il calcio ad Agrigento – ha detto Alessi in conferenza stampa nel pomeriggio – ma non ho più la possibilità di andare avanti. Sono rimasto solo. La piazza non mi vuole più, chi vuole si faccia avanti. Gli iraniani? Abbiamo una disponibilità generica a trattare, ma senza garanzie né tempistiche precise. E’ impossibile attendere altri due mesi in questo stato”.
“Sono profondamente amareggiato per l’epilogo di questo miracolo sportivo – ha aggiunto Alessi – ma le colpe non sono mie. Pago lo scotto di chi ha amministrato la società negli ultimi anni compiendo scelte non felici. Farò l’ultimo sforzo economico per onorare trasferta di domenica, poi vedremo il da farsi con i commercialisti e i legali. Le ipotesi per il futuro sono tre: o si fa avanti un compratore che al momento non c’è o si cerca di concludere il campionato con un budget limitato e il contributo di tutti, inclusi amministrazione e tifosi, o si va al fallimento”.
Intanto, continuano le partenze. La seconda nelle ultime 24 ore, dopo quella di Longo, riguarda Parigi, il cui prestito dall’Atalanta è stato risolto anticipatamente: il giocatore è stato subito girato dagli orobici al Francavilla, prossimo avversario del Catania.

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