“Benvenuto a Catania, signor presidente abbiamo un po’ di cose da segnalarle”

Lettera dei sindacati a Mattarella, in città martedì prossimo: "Si renderà conto dei nostri mali, dalle periferie alla sanità. Temiamo tagli alla cultura e che il Patto per il Sud resti solo una promessa"

CATANIA – I sindacati Cgil, Cisl, Uil, e Ugl di Catania, in prossimità della visita di martedì prossimo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, hanno redatto una lettera aperta con la quale gli danno il benvenuto, nell’auspicio che la sua visita possa maggiormente stimolare l’attenzione delle istituzioni politiche sui problemi cruciali di Catania e della sua area metropolitana.
“Il presidente visiterà Librino, periferia-simbolo con i suoi 80.000 abitanti che vivono quotidianamente i paradossi e le contraddizioni di un complesso contesto urbano; un’area importante, in cui si sperimenta l’esemplare attività delle associazioni di volontariato ogni giorno impegnate nella promozione culturale e sociale – si legge nella lettera -. Azione fondamentale in un territorio segnato da sacche di povertà estrema e fenomeni di delinquenza, spesso anche minorile. Uno schema sociale che riscontriamo in molti altri quartieri cittadini, dove occorrerebbero maggiori presidi delle istituzioni pubbliche”.
“Ci riferiamo a quartieri in cui molti dei giovani e delle giovani coppie, vivono in condizioni di forte disagio dettato dalla disoccupazione e dalla mancanza di prospettive di lavoro – continuano -. Si tratta di pezzi di città dove è alta la dispersione scolastica che, assieme al fallimento del riordino della Formazione regionale, priva tanti di loro della possibilità non solo di adempiere all’obbligo scolastico, ma anche dell’opportunità di imparare un mestiere da poter spendere nel mercato del lavoro. Queste privazioni destano allarme e preoccupazione, sia per l’alto rischio di devianza malavitosa che per le gravi ricadute sul tessuto sociale”.
“Pertanto, Cgil, Cisl, Uil, e Ugl di Catania ritengono che vada messa al centro delle politiche nazionali, regionali e locali, il tema dello sviluppo e del rilancio socio-economico di una realtà in cui le sole misure di contrasto alla povertà non bastano. Queste misure, da sole, non rispondono alle attese di migliaia di famiglie, moltissime peraltro in condizioni di emergenza abitativa”.
“Riteniamo estremamente significativa anche la visita del presidente al nuovo ospedale S. Marco, perché offre lo spunto per ribadire che va rivista “al rialzo” l’offerta sanitaria. Non è da Paese civile dover sopportare estenuanti liste di attesa di mesi o anni, per visite specialistiche (gravate paradossalmente anche da pesanti ticket sanitari) nelle strutture pubbliche, quest’ultime penalizzate anche dalla carenza di figure professionali – aggiungono i sindacati -. Al contrario, in una democrazia reale e moderna, le unità di pronto soccorso e dei presidi di medicina di base, e il funzionamento della rete dell’emergenza-urgenza, devono rappresentare una reale priorità per evitare che negli ospedali catanesi si allunghino le file e per concretizzare il fondamentale diritto alla salute”.
“Cgil, Cisl, Uil, e Ugl riteniamo altresì doveroso rappresentare al presidente Mattarella le nostre preoccupazioni per le opportunità negate, anzi per il futuro negato a una città che è indicata dagli esperti tra le più esposte in Italia a terremoti devastanti, ma è assurdamente classificata a livello di rischio sismico 2. Ciò impedisce la fruizione di risorse e agevolazioni necessarie per interventi di vitale messa in sicurezza e adeguamento di edifici pubblici e privati. Tutto ciò, peraltro, rappresenterebbe pure un volano di “buona occupazione” così come la realizzazione delle opere promesse dal Patto per il Sud e dai Patti per Catania, che impegnano finanziamenti per circa 2 miliardi e mezzo di euro”.
“Infine, le organizzazioni sindacali catanesi esprimono grande soddisfazione per la partecipazione del presidente della Repubblica all’apertura della stagione del Teatro Massimo “Vincenzo Bellini”, autentica istituzione culturale italiana, non solo di Catania e della Sicilia. Orgogliosi della tradizione e della vivacità di un territorio che vanta numerosi teatri e un importante istituto musicale, Cgil, Cisl, Uil, e Ugl ribadiscono il proprio appello-denuncia perché tanto patrimonio non venga messo ulteriormente in pericolo dai tagli dei finanziamenti e dalla miopia politica di Stato e Regione – concludono -. Non è certo una Catania spenta e triste che vogliamo affidare ai nostri figli, ai nostri nipoti”.

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