Micciché nuovo presidente dell’Ars “Rappresenterò pure le minoranze”

Il coordinatore di Fi eletto con 39 voti al quarto turno. "Emozionato per la mia seconda volta qui". Cracolici (Pd): "Tra noi 4 utili idioti". Il M5s: "Non vorremmo arrivare a rimpiangere Crocetta". Caos in aula, Bulla mostra il voto

PALERMOGianfranco Miccichè è il nuovo presidente dell’Assemblea regionale siciliana. Miccichè è stato eletto con 39 voti, 4 in più rispetto a quelli assicuratigli dalla maggioranza di centrodestra. Gli 11 deputati del Pd non hanno votato in modo compatto, solo sette i voti dati a Nello Di Pasquale (Pd) mentre in 4 hanno violato il “patto”. Il M5s invece ha votato compatto, facendo convergere i propri voti sulla deputata Udc Margherita La Rocca Ruvolo nel tentativo, fallito, di spaccare la maggioranza. Un voto è andato rispettivamente a Mimmo Turano (Udc), Sergio Tancredi (M5s) e Claudio Fava (sinistra).
“Sono molto emozionato, per la seconda volta ricopro un ruolo così importante”, ha detto Miccichè, parlando con la voce tremante e a braccio dallo scranno più alto di sala d’Ercole, davanti ai deputati dell’Ars. E sui voti ricevuti: “I due deputati di Sicilia Futura (formazione di centrosinistra, ndr) hanno deciso formalmente di votare per me, poi ne ho ricevuti altri due in più”.
Per Miccichè, la scelta del M5s di votare per la deputata dell’Udc Margherita La Rocca Ruvolo ha una spiegazione: “Lo hanno fatto perché avevano paura di contarsi, è evidente”. “Potevano scegliere uno di loro – ha aggiunto – ma non avendo la certezza di essere compatti hanno fatto una scelta diversa. Sommando i miei voti con quelli della La Rocca il centrodestra ha avuto 59 voti”.
“Non avevo preparato nessun intervento, avevo scritto solo quattro appunti perché sono un po’ scaramantico – ha detto Miccichè parlando davanti al Parlamento -. Non ho mai amato l’ipocrisia, ringrazio tutti quelli che mi hanno votato e non dimentico quelli che non mi hanno votato, perché la presidenza deve rappresentare tutti, anche le minoranze. Vi ringrazio per avermi consentito di vivere questa esperienza per la seconda volta”.
“Dobbiamo avere l’intelligenza e la sensibilità di capire che non si può più sbagliare, e nessuno poi potrà dire ‘io non c’ero’ – ha continuato Miccichè – Questo governo ha un compito importantissimo e difficilissimo, se sarà governata bene e onestamente, con coraggio, intelligenza, trasparenza e capacità questa terra tornerà a essere bella. Bisogna ridare lustro alla politica, bisogna contrastare sentimenti di disprezzo diffuso per la politica che qualcuno forse pensa di cavalcare”.
Va su tutte le furie Antonello Cracolici, deputato anziano del Partito Democratico che commenta quello che lui giudica un tradimento della linea politica del gruppo parlamentare. “I conti si fanno in fretta, il Pd ha 11 deputati e il nostro candidato ha raccolto 7 voti: ci sono stati 4 utili idioti. Mi spiace e sono amareggiato per quello che è successo, qualcuno ha voluto fare il soccorritore di un vincitore preventivo che ce l’ha fatta comunque a prescindere da questi voti che evidentemente sono stati ininfluenti ai fini dell’elezione di Gianfranco Miccichè”.
Il candidato “di bandiera” del Pd era il parlamentare dem Nello Di Pasquale, che ha ricevuto sette voti, a fronte degli 11 deputati dem. “Prendiamo atto – ha concluso Cracolici – anche alla luce del voto dei deputati di Sicilia Futura che il centrosinistra non ha tenuto la barra”.
“Berlusconi ordina il Pd esegue. Il voto di oggi dimostra palesemente che l’inciucio di parte del Pd con la maggioranza è stato fatto”, commenta il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle all’Ars. “Il patto dell’arancina – dicono i deputati M5s – si allarga al Pd. Noi abbiamo provato a dare un nome di garanzia istituzionale, ma i partiti hanno preferito continuare a coltivare i propri orticelli, puntando, evidentemente a qualcosa in contropartita. Se il buongiorno è questo, i siciliani hanno veramente pochissimo da aspettarsi da questa legislatura. Non vorremmo arrivare a rimpiangere il disastroso governo Crocetta, ma, purtroppo, i presupposti ci sono veramente tutti”.

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