“Di Matteo sfrutta le minacce di Riina”

Sgarbi attacca il pm palermitano: "Ha cavalcato l'onda per fare il martire". La replica: "E' già stato rinviato a giudizio per diffamazione aggravata miei miei confronti"

CATANIA – Il pm Nino Di Matteo, oggi sostituto alla Direzione nazionale antimafia, “ha tratto beneficio delle minacce di morte ricevute dal carcere da Totò Riina. Ha cavalcato l’onda per fare il martire”. Così Vittorio Sgarbi, da pochi giorni assessore regionale ai Beni culturali in Sicilia, intervenendo ad Agorà su Rai3. “Io devo essere libero di dirlo – ha affermato – Quante cittadinanze onorarie ha avuto dopo le minacce? Ne hanno fatto un martire”.
Le minacce di morte di Riina “lo hanno reso un eroe nazionale” e lui “ha continuato a cavalcare” questa vicenda “a vantaggio del suo eroismo” ha proseguito Sgarbi. “Di Matteo non è un martire, tanto è vero che Riina è morto e lui è stravivo” ha aggiunto.
“Che bisogno c’è di raccontare al mondo quelle intercettazioni?”, ha detto Sgarbi, riferendosi alle intercettazioni in carcere in cui il boss Riina parla del magistrato augurandogli la morte “del tonno” come “Falcone”. “Le hanno diffuse ovunque, perché non le tengono nascoste? Non dico che le minacce le ha volute lui ma ne ha tratto beneficio” ha affermato. Ed ha aggiunto: “Fiammetta Borsellino lo ha denunciato per avere depistato il processo a suo padre, e si continua a rendere eroe uno come Di Matteo. Non voglio che nessun magistrato, tranne Falcone e Borsellino, venga indicato come eroe senza che lo sia”.
Contattato dall’agenzia AdnKronos, il pm Nino Di Matteo ha detto: “Non intendo replicare a questo signore che, per affermazioni dal contenuto molto simile, è già stato rinviato a giudizio per diffamazione aggravata miei miei confronti. Il processo inizierà a gennaio davanti al Tribunale di Monza”.

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