“Forza Italia ignorato a Trapani: lascio”

Tensioni sulla formazione della giunta Musumeci, il senatore D'Alì si dimette da coordinatore provinciale del partito: "E' offensivo, siamo stati secondi per consensi". Micciché: "Il merito sarà riconosciuto"

PALERMO – “Rassegno le mie dimissioni da coordinatore provinciale di Forza Italia”. Lo annunciail senatore Antonino D’Alì a seguito della formazione del governo Musumeci in Sicilia. “L’assoluta superficialità e noncuranza con cui viene considerato il partito trapanese – dice D’Alì – nonostante come sempre la provincia sia stata tra le prime, seconda su nove, in percentuale di consensi per Forza Italia, è a dir poco offensiva. Già in sede di formazione delle liste eravamo andati incontro a ‘superiori esigenze’ di partito e di coalizione accantonando la candidatura di Giuseppe Guaiana, primo degli eletti di tutte le liste alle due ultime elezioni amministrative trapanesi”.
D’Alì aggiunge: “A riconoscimento di quel gesto di disponibilità verso la richiesta del coordinatore Miccichè, era stata deliberata dal partito regionale la sua inclusione nella squadra di governo della Regione, e poi annunciata durante un incontro con la stampa dallo stesso coordinatore siciliano del partito”. Guaiana invece non fa parte della giunta Musumeci, ufficializzata ieri.
Prosegue D’Alì: “La rappresentanza nel governo regionale della nostra città, che tra l’altro vive una non felice stagione commissariale e si appresta a nuove elezioni al comune capoluogo, così come in altri importanti comuni limitrofi, era apparsa a tutti come ineliminabile considerazione di valore politico”.
Alle comunali del maggio scorso, D’Alì, candidato a sindaco per Fi, arrivò terzo portando avanti la sua campagna elettorale nonostante la Dda di Palermo ne avesse chiesto il soggiorno obbligato considerandolo “socialmente pericoloso”. Il comune è stato poi commissariato, perché al ballottaggio era rimasto solo un candidato (Girolamo Fazio si era intanto ritirato perché coinvolto in un’altra inchiesta) e il numero di elettori non fece raggiungere il quorum del 50% per validare il secondo turno.
“Gli esiti delle ultime designazioni di Forza Italia al governo della Sicilia, invece, sono stati di tutt’altro indirizzo e appaiono più frutto di moventi amicali, di alchimie e cinismo, piuttosto che di logiche di valutazione del merito sul territorio, se non addirittura di disprezzo. Forzature inaccettabili – conclude il senatore – in un partito che il presidente Berlusconi ha sempre sollecitato alla valorizzazione del merito. Merito che in questo caso è stato messo sotto i piedi da chi aveva il dovere di riconoscerlo. Io mi dimetto perché gli elettori di Forza Italia a Trapani non meritano questo trattamento”.
Immediata la risposta, tramite una nota stampa, del coordinatore di Forza Italia, Gianfranco Micciché: “Il senatore Antonino D’Alì ha ragione, il territorio di Trapani meritava un posto in giunta, così come lo avrebbero meritato tutte le altre province rimaste momentaneamente prive di un rappresentante tra i banchi del governo regionale”.
“Purtroppo – continua Miccichè – i posti disponibili in giunta, tolti Armao e Sgarbi, sono tre e ciò ha imposto di compiere delle scelte. Sto lavorando affinché in breve tempo venga riconosciuto il merito di tutti coloro che, in tutte le province, hanno contribuito in maniera determinante al grande risultato di Forza Italia in Sicilia”.
“Oltre a Trapani, anche Agrigento ed Enna hanno contribuito tantissimo al successo di Forza Italia alle scorse elezioni regionali e sono certo che a breve ci saranno tutte le condizioni perché venga riconosciuto e premiato lo straordinario lavoro fatto da Vincenzo Giambrone e Gaetana Palermo”, ha aggiunto il commissario di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Micciché.

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