Messina, tempo scaduto

di Francesco Triolo. La procura per la vendita non è valida, futuro societario in bilico. Il sindaco: "Totale mancanza di serietà"

“Credo davvero che ormai il tempo sia scaduto”. Con queste parole amare il sindaco di Messina, Federico Basile, conclude una nota diramata in serata sulla crisi del club. Dopo la protesta della tifoseria, è arrivata l’attesa procura a vendere ma “con disappunto e rammarico – scrive Basile -, dopo la verifica effettuata, l’atto redatto in francese non essendo firmato digitalmente e non essendo prodotto in originale, non può essere utilizzata per la cessione delle quote”.

“Questo ulteriore comportamento – scrive il sindaco – evidenzia in maniera ancora più chiara la totale mancanza di rispetto e serietà che ha contraddistinto questa vicenda. Mi sono assunto la responsabilità di facilitare il dialogo in una trattativa che, lo ricordo, è di natura esclusivamente privata. Tuttavia, l’atteggiamento di Aad ha superato ogni limite e sfiora l’assurdo. Oggi, 11 aprile, a soli cinque giorni da una scadenza cruciale per il futuro di ACR Messina, ci troviamo di fronte a una procura priva di valore giuridico. Non posso che prenderne atto, con la consapevolezza che le preoccupazioni dei giorni scorsi erano purtroppo fondate e oggi trovano ulteriore conferma. Quanto accaduto è inaccettabile. Da Sindaco di una città che ha sempre amato il calcio non posso che esprimere rammarico e disappunto”.

La procura internazionale per la cessione dell’80% delle quote dell’Acr Messina non è dunque valida. Tutto fermo con i possibili acquirenti (le due cordate, quella del manager messinese che opera in America e una del nord Italia) che nei giorni scorsi si erano presentati al sindaco. Cresce la preoccupazione in città per il futuro della società dopo la manifestazione dei tifosi nella giornata di giovedì. Con il sindaco ha avuto un confronto anche una rappresentanza della squadra, il diesse Roma, i calciatori Petrucci, De Sena e Crimi e l’allenatore Simone Banchieri.

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