Agata esce dal sacello, poi incontro coi devoti

Festa di Sant'Agata a Catania: VIDEO 1/2

Entrano nel vivo i festeggiamenti per Sant’Agata. In cattedrale a Catania la messa dell’aurora con l’uscita dal sacello e poi l’abbraccio della patrona coi fedeli in piazza Duomo per dare il via al giro esterno. Ecco alcuni passi dell’omelia dell’arcivescovo di Catania, Luigi Renna: “Vorrei, da questo luogo santo, accanto a Sant’Agata, invitare a organizzare la loro speranza i nostri fratelli e sorelle carcerati. Cari detenuti, voi vivete temporaneamente la privazione della libertà, ma potete cambiare strada. È pur vero che avete messo a repentaglio i beni e la vita degli altri, spesso a servizio della criminalità organizzata, soprattutto avete rovinato voi stessi, ma non per sempre! Cari detenuti e detenute, vi invito a guardare nel vostro cuore e liberarvi da quelle catene che vi hanno tenuti prigionieri prima ancora di andare in carcere: la convinzione che ad esempio, possedere soldi, avere un Rolex d’oro o una tuta di marca facesse la libertà della persona, a prezzo dello spaccio, della ricerca del pizzo, delle rapine e delle truffe”.

“E che dire – osserva l’arcivescovo di Catania – di quanti di voi per avere i soldi per la droga hanno perso il controllo di sé, arrivando a usare violenza ai propri anziani genitori o hanno spacciato stupefacenti con il proprio bambino in braccio?”. Mons. Renna auspica che “in tutta Italia e in tutti i luoghi di detenzione ci siano condizioni che superino precarietà e sovraffollamento, e ci siano mani pronte a farvi uscire dal tunnel in cui tante esistenze sono entrate” e invita i detenuti “a liberarsi da ogni diffidenza e a coltivare la speranza di uscire non solo dal carcere, ma da ciò che vi ha portati a esso”.

“C’è un’altra condizione per cui è urgente organizzare la speranza, con un cambio di mentalità nelle famiglie – osserva il vescovo di Catania – quella di tante mamme che iniziano una gravidanza troppo giovani, a quattordici o quindici anni. I loro compagni non sempre sono nelle condizioni di sposarle: dopo qualche anno ognuno prende la sua strada, con altre relazioni. A causa di queste precoci gravidanze per voi la scuola finisce molto presto, e vi precludete l’accesso a titoli di studio che vi renderebbero più indipendenti. Un genitore che lascia che la propria figlia vada incontro a questo futuro o la spinge a questo per togliersi una bocca da sfamare, la condanna a una povertà educativa che si perpetua di generazione in generazione. Cari genitori, abbiate cura dell’educazione morale dei vostri figli, non lasciateli in balia della leggerezza della loro età: dei sani “no”, ripagano; un’attenzione maggiore ai loro percorsi di studio fin da piccoli, al modo come vivono, deve essere l’investimento da fare sul loro futuro”.

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