Trantino: “Catania non è una giungla”

In prognosi riservata vigile colto da infarto dopo proteste per multe VIDEO

CATANIA – Lotta tra la vita e la morte il vigile urbano di Catania colto da infarto ieri in via D’Annunzio dopo che aveva multato delle macchine in sosta e gli automobilisti sanzionati protestavano. L’agente, a seguito del prolungato arresto cardiaco, nell’ospedale Cannizzaro è stato sottoposto a coronografia e a intervento di angioplastica. E’ stato quindi ricoverato nel reparto di Anestesia e Rianimazione in prognosi riservata.

Il sindaco Trantino è intervenuto sul caso con un lungo post su Facebook, ribadendo le sue posizioni in un’intervista a Tonino Demana nei tg di Antenna Sicilia e Telecolor: “Ieri sera alcune pattuglie stavano effettuando controlli di viabilità e regolarità soste in via Gabriele D’Annunzio. Stavano eseguendo quanto chiesto loro, nell’ambito di una crescente attività di contrasto all’anarchia di molti cittadini, che interpretano le regole a proprio piacimento, credendo che la sosta di pochi minuti legittimi doppie file e caos lungo le strade. A un certo momento alcuni di questi utenti hanno sollecitato i componenti delle pattuglie a dare loro spiegazioni”.

“Chiariamo, nessuna azione aggressiva o minacciosa – prosegue il post -; ma dovere affrontare il commerciante che se la prende ‘con il sindaco e l’assessore’ perché si sono messi in testa di cambiare le abitudini ai catanesi, o la signora contravvenzionata dire ‘adesso vi metto su Tik Tok’, ormai diventato strumento di vendette private tra chi vive di insulti e attacchi scomposti, ha provocato un infarto a un nostro agente, che adesso combatte la sua battaglia per rimanere in vita. La città non è mia; ma di sicuro non è di chi crede che le norme si interpretano a proprio uso e consumo. Io ho il dovere di garantire a chi desidererebbe vivere in una città normale, di poterlo fare”.

“Prendetevela con me, ma nessuno si permetta di agire, anche solo lamentandosi, con chi ha il solo torto di consentire il rispetto di elementari regole di convivenza civile – continua Trantino -. Chi ritiene di avere ragione ha gli strumenti giuridici per opporsi; ma non pensate che il ‘sì è fatto sempre così’ diventi alibi o scusante. Saremo sempre più inflessibili nella convinzione che l’ordine diventi l’ingrediente per vivere tutti meglio; e sono certo che chi si risente per una contravvenzione, spesso – se non sempre – sia chi poi recrimina, perché nella nostra città ognuno fa quello che vuole. Secondo un ossequio a intermittenza che vuole che vengano pretesi i propri diritti, nell’indifferenza a quelli degli altri e al rispetto dei doveri”.

“Abbiamo bisogno di uno scatto di maturità che ci faccia comprendere che la nostra libertà non può comprimere quella degli altri. Solo così saremo comunità, e non abitanti di una giungla. Prego per il nostro agente. E ringrazio lui e tutti i suoi colleghi che so non arretreranno dinanzi a chi inveisce, perché deve parcheggiare liberamente entro tre metri dal luogo in cui si deve recare. Ai catanesi chiedo solo di fare quello che fanno sempre quando si recano in una qualunque altra città, per poi dire ‘che meraviglia, qui tutti rispettano le regole’”.

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