“Restare a non meno di 200 metri dal fronte della colata lavica, dove si potrebbero verificare esplosioni freatiche con proiezione di blocchi e frammenti di lava incandescente che potrebbero colpire quanti si trovino in prossimità del fronte della colata”. E’ la raccomandazione del servizio regionale Sicilia del corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) in merito alla colata lavica che, originata in data 8 febbraio a quota 3.000 metri da una fessura eruttiva alla base meridionale del cratere Bocca Nuova, sta scendendo lentamente con discreta alimentazione ed è giunta a quota 1.900 metri circa e tra poco potrebbe attraversare la pista alto montana.
Il Cnsas sottolinea inoltre che “la colata lavica si sviluppa ad alta quota, in aree interessate da neve e ghiaccio dove sia di giorno che di notte si può essere colti dalla nebbia, perdendo l’orientamento, o da nevicate e da cambi improvvisi delle condizioni meteo climatiche”. Per questo raccomanda “estrema prudenza e di farsi preferibilmente accompagnare da guide alpine o da guide vulcanologiche al fine di ridurre i rischi” ricordando ai fruitori degli ambienti montani che in caso di incidente, malore o di perdita dell’orientamento in montagna o in ambiente impervio, un eventuale intervento implica inevitabilmente lunghi tempi di intervento via terra da parte delle squadre del soccorso alpino, poiché in Sicilia è assente il servizio di elisoccorso che potrebbe garantire come in tutta Italia l’intervento immediato di un elicottero sanitario dotato di verricello, con personale tecnico e sanitario in pochi minuti direttamente sullo scenario incidentale.
“Va bene, quindi, ammirare lo spettacolo ma la sicurezza viene prima di ogni altra cosa”. Così in una nota il sindaco di Biancavilla (Catania) Antonio Bonanno raccomanda “il massimo della sicurezza ai cittadini che si avventurano sulle sommità del vulcano”. D’intesa con la protezione civile regionale il primo cittadino si appresta a firmare un’ordinanza in tal senso.