Fiancheggiatori Messina Denaro: due condanne

Dieci e otto anni per architetto e radiologo. Indagata un'altra amante del boss

Il gup di Palermo Marco Gaeta in abbreviato ha condannato per mafia due professionisti, l’architetto Massimo Gentile e il radiologo Cosimo Leone, e assolto “perché il fatto non sussiste” un giovane incensurato, Leonardo Gulotta, tutti arrestati il 27 marzo dell’anno scorso con l’accusa di essere i fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. A dieci anni è stato condannato Gentile, mentre a 8 anni Leone. La Procura aveva chiesto per entrambi 12 anni per associazione mafiosa.

Secondo le indagini, Gentile avrebbe prestato la sua identità al mafioso latitante consentendogli di acquistare una macchina e una moto, mentre Leone si sarebbe occupato del boss ormai malato durante un ricovero all’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, dove all’inizio di novembre del 2020 era stato sottoposto a un primo intervento dopo la diagnosi di tumore. Gulotta, invece, avrebbe messo a disposizione di Messina Denaro il suo numero di cellulare. Ma il giudice lo ha scagionato. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dei sostituti Gianluca De Leo, Bruno Brucoli e Pierangelo Padova.

Intanto, ieri è stata interrogata in Procura, ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere, la professoressa di Campobello di Mazara che Il 21 gennaio 2023, qualche giorno dopo l’arresto di Messina Denaro, andò spontaneamente dai carabinieri dicendo di avere intrattenuto una relazione sentimentale con l’uomo che aveva visto in televisione e che le aveva detto di chiamarsi Francesco Salsi e di essere un medico anestesista in pensione. La donna è convocata nella qualità di indagata per favoreggiamento aggravato. La donna è indagata per favoreggiamento aggravato.

Due anni fa disse agli investigatori di aver intrapreso quella relazione “in un momento di crisi personale e coniugale” e di aver conosciuto “il dottor Salsi” in un supermercato di Campobello di Mazara, vicino casa sua, e di averlo rivisto qualche tempo dopo: “A settembre ci scambiammo il numero di cellulare” e il mese successivo Matteo Messina Denaro le diede appuntamento a Mazara del Vallo, prima di andare in auto a casa dell’allora latitante, a Campobello di Mazara. “Mi invitò altre volte – spiegò la donna – ma l’ho sentito solo telefonicamente, sino a pochi giorni prima del suo arresto”. L’indagine della Procura dice che della relazione era a conoscenza Laura Bonafede, la storica amante e favoreggiatrice di Messina Denaro, l’insegnante da poco condannata a 11 anni e 4 mesi.

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