Ambulanze in pessimo stato: bufera sul 118

Siracusa: dipendenti minacciati non potevano segnalare guasti VIDEO

SIRACUSA – Carabinieri del Nil (Nucleo Ispettorato del Lavoro) hanno eseguito a Siracusa un controllo giudiziario di azienda disposto dalla Procura nei confronti della Seus Scpa, società a intero capitale pubblico che ha in gestione i servizi di assistenza e del pronto intervento del 118. Le ipotesi di reato contestate a due indagati, per fatti avvenuti tra agosto 2020 e dicembre 2021, sono “sfruttamento dei lavoratori e rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, in concorso”, in “esecuzione di un medesimo disegno criminoso, sfruttando e intimidendo i dipendenti”. Il provvedimento è eseguito da carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Siracusa. [fvplayer id=”617″]

I due indagati avrebbero impiegato gli autisti soccorritori, circa 180 dipendenti solo nella provincia di Siracusa, sottoponendoli a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno, intimidendoli con la contestazione strumentale di illeciti disciplinari in occasione delle segnalazioni di guasti alle ambulanze instillando la paura di trasferimenti in sedi di lavoro disagevoli, obbligandoli a prestare servizio su autoambulanze prive dei presidi minimi essenziali per prevenire disastri o infortuni sul lavoro. Alla società Seus Scpa viene contestata la “responsabilità amministrativa degli enti” in relazione al reato di sfruttamento dei lavoratori e per l’assenza di modelli organizzativi concretamente attuati e idonei a prevenire reati.

Nel corso delle indagini sono state inoltre notificate ai due indagati 24 prescrizioni e 21 disposizioni con le quali vengono contestate numerose violazioni al Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro fra cui il mancato mantenimento in efficienza degli indumenti ad alta visibilità (D.P.I.), mancato funzionamento del sistema di climatizzazione e degli estintori presenti in alcune ambulanze, presenza di ruggine all’interno del vano sanitario, sistema di ritenzione cinture di sicurezza non funzionante, mancanza sedili vano sanitario, maniglie interne ed esterne dei portelloni di accesso al vano sanitario mancanti e sostituite con cavi d’acciaio, mancanza detersione esterna e interna del mezzo. 

Con una nota, Riccardo Castro, neo presidente del cda della Seus, ha precisato che “le ipotesi di reato contestate alla Seus non riguardano l’attuale amministrazione dell’Azienda”. “Poniamo la massima fiducia sull’operato delle forze dell’ordine e della magistratura”, ha concluso Castro. 

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