I poliziotti: “Catania in una crisi senza precedenti”

Il sindacato: "Fette di territorio senza controllo e troppi furti"

CATANIA – “Affrontiamo un momento di crisi senza precedenti”. Sono molto allarmati i poliziotti che stamattina a Catania si sono incontrati per la direzione provinciale del Siap, allo scopo di analizzare le difficolta che in questo momento devono fronteggiare in città. “Una città che da anni è senza risorse – dicono -, e ha di fatto annullato i servizi fondamentali per la sicurezza urbana, lasciando fette di territorio senza il controllo vigile e continuativo (anche un vigile al semaforo a dirigere il traffico è importante) ma anche l’arredo urbano, l’illuminazione e il comportamento nella circolazione sono importanti. Troppi furti su vetture parcheggiate che irritano i cittadini e i piccoli taccheggi, frutto di questa arretratezza sul territorio”.

Non solo. “Ai continui sbarchi di migranti, ai molti servizi di ordine pubblico ma anche l’aumento delle richieste di soccorso al 112 si aggiunge una deriva sociale fatta da una parte minoritaria di cittadini che in sfregio alle regole comuni alimentano una percezione di insicurezza nella collettività. Non sfuggirà il recente sondaggio riguardo la vivibilità, in cui al primo posto emerge la diffusa opinione di una città sporca, abbandonata, caotica che abbassa notevolmente il gradimento di vivibilità. Non è sfuggito al nostro sindacato la percezione negativa sulla sicurezza e sul timore di microcriminalità crescente. Le analisi affrontante nel dibattito aperto tra i dirigenti sindacali provenienti da tutte le specialità della polizia catanese confermano quanto sostenuto dal recente sondaggio, in rapporto all’abbassamento della qualità dei servizi resi nel complesso dalla situazione urbana catanese”.

Pur sotto organico, “noi rispondiamo alle richieste del cittadino, la macro criminalità è nel centro delle attività incessanti della squadra mobile, ma anche dalle numerose operazione dei singoli commissariati che quotidianamente assicurano i cittadini, come pure i numerosi arresti operati dalle pattuglie volanti. Si lavora in media tra le sei e le otto ore e di più umanamente non si può fare. Non si risolve la questione delle strutture della polizia che assorbono troppi uomini per le vigilanze, sottratti al controllo del territorio, una media di 50 agenti al giorno. Gli sbarchi di migranti sono una componente negativa per la questura, che poi alla lunga aggrava il lavoro degli sportelli come ad esempio, il rilascio dei passaporti”.

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