Acireale, vent’anni di odontoiatria speciale per il paziente disabile

di Nuccio Sciacca. Il reparto, unico in Sicilia, nacque nel 2003 all'ospedale Vittorio Emanuele di Catania

Compie vent’anni il reparto di Odontoiatria speciale riabilitativa nel paziente disabile dell’ospedale di Acireale. L’Unità operativa fu istituita dall’allora direttore generale dell’azienda ospedaliera Vittorio Emanuele-Ferrarotto-Santo Bambino e Santa Marta, Ambrogio Mazzeo, nel 2003 e il 15 febbraio di quell’anno iniziò la sua attività. Bisogna aspettare il 2019 perché il reparto, diretto da Riccardo Spampinato, entri a far parte dell’Asp e venga destinato al presidio Santa Marta e Santa Venera di Acireale. Ad oggi sono oltre diciassettemila i pazienti disabili che sono stati trattati e più di dodicimila gli interventi eseguiti su pazienti con malattie croniche invalidanti. Nella sala convegni “Rino Nicolosi” dell’ospedale acese, presenti rappresentanti delle istituzioni politiche, religiose, sanitarie e del volontariato, oltre agli stessi pazienti e familiari, sono state ripercorse le tappe dell’equipè che quotidianamente presta cure e assistenza a pazienti certamente difficili.

“Dopo vent’anni di attività – ha sottolineato Spampinato – abbiamo la fortuna di poter celebrare questo anniversario in un giorno importante, la Giornata mondiale del malato, e lo festeggiamo proprio perché abbiamo dedicato tutta la nostra attività professionale ed etica ai pazienti disabili”. Al termine della cerimonia è stata assegnata una borsa di studio di tre anni al giovane ricercatore Giovanni Di Giacomo (nella foto con la targa) da parte della principessa Beatrice di Borbone (nella foto al centro con tutta l’equipè), in rappresentanza del principe Carlo di Borbone, Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Lo scopo della ricerca è quello di dare la possibilità all’odontoiatra di selezionare e definire il protocollo più adatto al paziente cosiddetto “speciale need collaborante” per riabilitarlo alla masticazione, alla fonazione e, di conseguenza, migliorandone l’estetica. Al giovane professionista il compito di valutare le casistiche, selezionandone le più adatte e idonee all’interno dell’ampia platea che il reparto assiste (circa duemila i pazienti special need).

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