Nuovo consultorio a Cerda

di Nuccio Sciacca. Realizzato dall’Asp, serve un ampio comprensorio

I consultori sono stati istituiti nel nostro Paese nel 1975 con la legge n.405 e sono dei servizi sociosanitari integrati di base, con competenze multidisciplinari. Costituiscono un importante strumento per attuare gli interventi previsti a tutela della salute della donna, più globalmente intesa e considerata nell’arco dell’intera vita, a tutela della salute dell’età evolutiva e dell’adolescenza e delle relazioni di coppia e familiari. L’Istituto Superiore di Sanità tra novembre 2018 e luglio 2019 nell’ambito del progetto Ccm “Analisi delle attività della rete dei consultori familiari per una rivalutazione del loro ruolo con riferimento anche alle problematiche relative all’endometriosi” finanziato e promosso dal Ministero della Salute, ha fornito una fotografia della situazione nel nostro Paese: ci sono troppo pochi consultori familiari rispetto ai bisogni della popolazione (1 consultorio ogni 35.000 abitanti sebbene siano raccomandati nel numero di 1 ogni 20.000).

L’Asp di Palermo ne ha attivato uno a Cerda. La struttura, già in funzione, fa riferimento al direttore del Dipartimento della Famiglia dell’Asp, Giuseppe Canzone, e alla ginecologa Roberta Nuara, che assicura le prestazioni specialistiche, oltre che al consultorio di Cerda, anche a quello di Termini Imerese (entrambi nella foto).  Il consultorio è aperto al pubblico ogni mercoledì dalle 8.30 alle 13. L’accesso, come in tutti i consultori, è diretto e gratuito. Realizzato all’interno del poliambulatorio di Cerda, serve un vasto comprensorio che abbraccia anche Montemaggiore Belsito, Caltavuturo, Aliminusa e Sciara. Per informazioni sull’offerta sanitaria e sulle prestazioni, si può telefonare – sempre il mercoledì mattina al numero 091 7037850 – oppure ogni giorno, dal lunedì al venerdì, al numero 091 8153198. Il ruolo dei consultori è strategico per la prevenzione e la promozione della salute e, nell’ambito della promozione della procreazione consapevole e responsabile, hanno contribuito a ridurre le interruzioni volontarie di gravidanza in Italia di oltre il 65% dal 1982 al 2017.

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