“Qui per creare qualcosa che duri”

Mancini si presenta (f. Galtieri): "Se Catania gioca col Campobasso è grazie a me. C'è chi parla senza sapere, ma molti mi incitano. Futuro con Perinetti, ma Pellegrino rimane" VD

“Voglio creare qualcosa che duri nel tempo, voglio mettere radici”. Perfezionata l’offerta per rilevare il club rossazzurro, Benedetto Mancini ha presentato alla città il progetto Fc Catania 1946.

“Abbiamo adempiuto a tutte le richieste del bando – ha esordito – depositando la cauzione in anticipo per permettere la prosecuzione dell’esercizio provvisorio. Se il Catania gioca contro il Campobasso è grazie a me. La gente parla senza conoscere le carte, parlano di me senza sapere nulla. Tanti mi stanno incitando. Le critiche ci stanno, ma chiedo lealtà. Non mi trasferirò qui, ma sarò molto presente”.

STAFF. “Sono stato ieri pomeriggio a Torre del Grifo per parlare con i professionisti che secondo quanto previsto dal bando rimarranno con noi. Quando sarà il momento, faremo degli innesti. Perinetti? E’ un nome che vi confermo, un professionista che è garanzia di serietà del progetto. Con lui vogliamo costruire qualcosa di vincente. Ho detto a Pellegrino che se pensa di dare le dimissioni sappia che le respingo. Altri nomi nuovi? Persone di mia fiducia come Fabrizio De Micheli, che mi segue ovunque, Dario Perugia, che sarà responsabile dello staff medico, e Riccardo Fabbro, che sarà il club manager”.

TORRE DEL GRIFO E TITOLO SPORTIVO. “E’ un centro importante, non penso che andremo ad allenarci da un’altra parte. Discuteremo con la curatela il modo per avere l’uso delle strutture, anche se ci saranno dei costi da sostenere. La mia operazione non è stata fatta per rilevare Torre del Grifo. Certo, è un’astronave, lo vedi e pensi all’Ajax o al Manchester. Parleremo in un secondo momento di cosa fare. L’obiettivo primario è presentarsi in Figc con le carte in regola per trasferire a fine stagione il titolo sportivo dalla vecchia alla nuova società. E’ un cammino a tappe già definite”.

SIGI, LATINA E RIETI. “Non c’è nessuno dietro di me. Sono solo, anche se nessuno mi impedisce di avere rapporti personali con chi voglio. Non ci sono americani e non conosco Tacopina. Sono amico di Lotito, ma con lui non ho mai parlato di Calcio Catania. Il fallimento del Latina? Nello stesso procedimento risulto indagato e parte lesa. Sono sereno, ho trovato una società con 54 euro sul conto. A Rieti ho cominciato una trattativa in cui mi parlavano di 400 mila euro di debiti e poi è spuntato un bilancio provvisorio con oltre un milione di debiti”.

BUSINESS. “Giro il mondo per portare avanti i miei progetti finanziari. Ho centri termali in Bulgaria e progetti analoghi a Budapest. Tutti i miei affari sono regolari e tassati. Per me parla quello che ho fatto. Ho sempre rispettato la parola data”.

SQUADRA. “Aspettiamo la fine della stagione regolare. Dopo Catania-Messina vedremo dove ci troviamo. L’obiettivo stagionale, la salvezza, è già stato quasi raggiunto. Non mettiamo troppa pressione al gruppo. Se andremo ai play off daremo fastidio a molti. Il progetto tecnico sarà fortemente centrato sui giovani e sulla valorizzazione del territorio”.

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