I profughi sono a Favara: e Carla si commuove

Conclusa la missione organizzata dalla sedicenne, qualcuno ha già trovato lavoro

FAVARA (AGRIGENTO) – E’ finalmente arrivato a Favara l’autobus di Carla, la sedicenne che ha promosso la raccolta di soldi per la spedizione di salvataggio di 53 ucraini. Con i 12.000 euro donne e bambini in fuga dalla guerra con la Russia hanno attraversato migliaia di chilometri per poi concludere il viaggio in provincia di Agrigento. Ad accoglierli palloncini verdi, bianchi e rossi, ma anche i colori della bandiera dell’Ucraina.

Carla Bartoli, figlia di quell’Andrea Bartoli che a Favara ha creato il Farm cultural park, si è emozionata quando ha visto scendere dall’autobus dell’autolinea Patti donne minute, che tenevano per mano bambini infreddoliti e con il viso spaurito. “Mi riempie il cuore di gioia vedere che tante persone hanno creduto in questa iniziativa meravigliosa – dice la ragazza -. Credo che queste persone riusciranno a integrarsi benissimo nella nostra comunità.

Fra i primissimi ad accogliere i profughi si è presentato un dentista che s’è messo a disposizione per curare gratuitamente chi ha problemi; poi la titolare di un centro di formazione in estetica e parruccheria: “Siamo disponibili a offrire i nostri servizi e a coccolare queste donne”. Anna, 40enne infermiera ucraina, ha già trovato un lavoro: svolgerà la sua professione – con un contratto a tempo determinato – in un hub di Campofranco, in provincia di Caltanissetta, dove ci sono altri 5 posti disponibili per infermieri provenienti dall’Ucraina. Ieri sera la catena Autogrill, contattata da Florinda Saieva, madre di Carla, ha offerto la cena – a base di pizza, frutta e bevande varie – a tutti i profughi e i componenti della spedizione.

scroll to top