Stalla abusiva e corse clandestine

Denunce e sequestri a Santa Maria di Licodia VIDEO

I carabinieri di Paternò, con i colleghi del Centro Anticrimine Natura, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia e con il supporto di personale dell’Asp, durante controlli hanno denunciato un 28enne, un 39enne e un 66enne (quest’ultimo destinatario anche di condanna per appartenenza al clan mafioso Laudani), tutti di Santa Maria di Licodia e indiziati di maltrattamento di animali.[fvplayer src=”https://vimeo.com/684130586″ splash=”https://i.vimeocdn.com/video/1386754288-8132ba329f51829c1c26b880ec749b6a3509ce7fcac2e3618a8e664bd998b3b4-d_1920x1080?r=pad”]

Attraverso indagini svolte anche grazie al monitoraggio dei social network (in particolare, in alcuni video con sottofondo di musica neomelodica dove venivano esaltate le prestazioni di cavalli in vista di gare clandestine), hanno portato i carabinieri a Santa Maria di Licodia all’interno di un fabbricato rurale interamente abusivo, adibito a stalla e in uso ai tre denunciati, individuati quali presunti organizzatori e partecipanti a diverse competizioni clandestine di cavalli tenutesi nella provincia di Catania.

Nel corso della perquisizione della struttura i militari hanno trovato tre cavalli, tra cui uno denominato con il cognome di un noto statista italiano ormai defunto, e 30 rotoballe di fieno prive della prevista tracciabilità e destinate all’alimentazione degli animali. Sequestrati anche diversi farmaci per uso veterinario, alcuni dei quali d’importazione estera e sprovvisti della prescrizione medica e della relativa autorizzazione all’importazione. Emerse diverse irregolarità, tra cui la mancanza di codice aziendale che deve essere registrato presso il Servizio Veterinario competente, che hanno comportato per i tre sanzioni amministrative per 22.300 euro, oltre a 519 euro per la violazione al Codice della Strada relativa al divieto di competizioni sportive o di animali su strada.

Un medico veterinario dell’Asp ha visitato i tre cavalli che, pur essendo stati giudicati in apparenti buone condizioni di salute, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo e affidati in stato di isolamento all’Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia, in attesa dell’esito delle analisi cliniche infettivologiche e microbiologiche.

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