Senza pass: in Sicilia con mezzi (cari) di fortuna

Villa: il caso del palermitano che ha fatto ricorso non è l'unico. Lui intanto trova ospitalità

VILLA SAN GIOVANNI – Prosegue la sosta forzata a Villa San Giovanni di Fabio Messina, l’agente di commercio palermitano bloccato da lunedì scorso agli imbarcaderi delle navi traghetto per la Sicilia perché senza green pass in quanto ha scelto di non vaccinarsi. Dopo aver dormito in precedenza in un sacco a pelo nel piazzale degli imbarcaderi, Fabio Messina la scorsa notte è stato ospitato da una famiglia di Villa San Giovanni.

“Queste gentili persone, di fatto – ha detto Messina all’Ansa – mi hanno tolto dalla strada. Lo Stato non mi dà nemmeno la possibilità di andare in albergo perché anche lì mi chiederebbero il green pass. La dignità umana finisce sotto i piedi. Con l’assistenza dell’avv. Grazia Cutrino, del Foro di Trapani, ho presentato ricorso d’urgenza al tribunale di Reggio Calabria per chiedere che venga annullato il divieto d’imbarco e mi sia consentito di andare in Sicilia. Si spera che entro 48 ore ci dicano se posso tornare a casa. C’è continuità territoriale e non si vede perché si passa tranquillamente tra regione e regione sulla terraferma e nelle isole no. È un problema di diseguaglianza tra italiani, a prescindere dal documento che si ha per salire a bordo di una nave”.

Il pronunciamento del tribunale è atteso a breve. Ma quello di Fabio Messina non è l’unico caso. Nei giorni scorsi ci sono state altre persone sempre a Villa San Giovanni alle quali è stato impedito di traghettare in Sicilia perché non avevano il green pass. Molte di loro hanno rinunciato a imbarcarsi e sono tornate indietro. Ma ce ne sono state altre che, avendo l’urgenza di traghettare, sia pure a piedi, hanno fatto ricorso a mezzi di fortuna, utilizzando imbarcazioni messe a disposizione da privati con cui hanno raggiunto l’Isola. Imbarcazioni che hanno dovuto prendere in affitto, con costi non indifferenti. 

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