Abusi su minori, niente sconti a don Giuseppe

Al processo di Enna il tribunale rigetta tutte le richieste della difesa

ENNA – Si è volta a Enna la terza udienza del processo a Giuseppe Rugolo, il sacerdote agli arresti domiciliari al seminario di Ferrara dal 27 aprile dello scorso anno, accusato di violenza sessuale a danno di minori. Il tribunale ha rigettato tutte le richieste della difesa dell’imputato e dei responsabili civili che chiedevano tra l’altro che i testimoni fossero interrogati solo dopo la trascrizione delle intercettazioni, per le quali oggi sono stati conferiti gli incarichi ai tecnici.

Accolta, invece, la produzione documentale dei pm, Stefania Leonte e Orazio Longo, della difesa e delle parti civili. Tra queste, le riservate personali intercorse tra il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana e Federico Marti, l’avvocato rotale nominato nella fase stragiudiziale dalla famiglia della vittima. Ammessa anche la corrispondenza tra il vescovo Gisana e la Congregazione per il clero, che era stata investita del caso Rugolo e aveva affermato di non essere competente perché, secondo l’istruttoria del procedimento ecclesiastico, le violenze sarebbero avvenute quando Rugolo era seminarista.

Ammessa, nel corso dell’udienza, anche la costituzione in giudizio della curia della diocesi di Piazza Armerina. Le operazioni peritali inizieranno il prossimo 15 febbraio mentre la prossima udienza, con gli interrogatori dei primi testimoni, tra i quali l’allora dirigente della squadra mobile di Enna, Antonino Ciavola, è stata fissata per il prossimo 10 marzo.

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