“Sulla pista ciclabile il Comune dice falsità”

Salvaiciclisti-Catania: "Non era un cofinanziamento, buttati 277.000 euro"

“Dopo essere stato ‘sgamato’ per aver buttato al vento 277 mila euro di finanziamenti regionali, il Comune tenta di difendersi dichiarando il falso in un comunicato stampa”. Dure accuse all’amministrazione etnea dall’associazione Salvaiciclisti-Catania. 

“Il Comune – spiega – ha detto che si trattava di un cofinanziamento e che era necessario un intervento suppletivo di circa 170 mila euro, non disponibili nell’attuale condizione di dissesto finanziario. Tutto rigorosamente falso: basta leggere le due righe sopra al “DECRETA” nel Ddg di revoca (il 2791 del 2021) per capire che i soldi erano stati interamente versati al Comune dalla Regione, come si legge nel Ddg 3874, in cui la somma era contabilizzata in due movimenti di 180 mila euro e 90 euro (rispettivamente nell’esercizio finanziario 2018 e 2019), somme poi interamente ‘reimputate’ nell’esercizio finanziario 2021 con impegni n. 20/2021 e n. 50/2021″.

Salvaiciclisti-Catania insiste: “E non solo. Non è stato richiesto al Comune di compartecipare neanche con un solo centesimo, ma nel quadro economico del finanziamento 63 mila dei 277 mila euro sono messi direttamente a disposizione dell’amministrazione per varie spese inerenti al progetto. Del tutto infondato anche l’inserimento di quell’intervento di ristrutturazione nel ‘progetto della mobilità dolce per la sostenibilità urbana’, in cui infatti non è minimamente menzionato (e come potrebbe, visto che il bando di concorso per la progettazione definitiva è stato pubblicato prima di qualsiasi procedimento che lasciasse intravedere quella revoca?)”.

Secondo l’associazione “nel bando – alla cui stesura, per inciso, abbiamo intensamente partecipato, peccato che hanno solo fatto finta di recepire le nostre proposte, per poi travisarle surrettiziamente all’atto della pubblicazione – tra l’altro si stima per la corsia riservata su marciapiede (come nel caso di via Di Prima) una spesa complessiva di 35.000 euro/km (quel tratto misura circa 1.1 km): l’intervento di ristrutturazione risulterebbe quindi persino più oneroso della realizzazione ex novo di una corsia ciclabile su sede propria, stimata nello stesso bando per 172.000 euro/km, e quindi certamente finanziabile grazie al solo contributo regionale”. 

“Questa colposa omissione – conclude Salvaiciclisti -, fortunosamente venuta a galla, si aggiunge a quella molto più grave, sempre ai danni della mobilità, dell’approvazione del Primo rapporto Pums della città metropolitana di Catania prima ancora dell’avvio del percorso partecipato richiesto dalla legge, al fine di ottenere un grosso finanziamento in scadenza, per la cui adeguata destinazione il percorso partecipato sarebbe stato più che determinante. Irregolarità che si prefigura come un vero e proprio falso in atto pubblico, da noi regolarmente denunciato, ma rimasto insabbiato senza alcun riscontro insieme al Pums, che poco dopo avere ottenuto quel finanziamento è stato pure annullato, nel silenzio generale: oltre al danno la beffa”.

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