Biden in lacrime

"Il papa ha dato sollievo alla mia famiglia dopo la morte di mio figlio"

WASHINGTON – “Papa Francesco e’ un uomo perbene e di grande empatia”, che “comprende che gran parte della cristianità è aprirsi e perdonare”, un “uomo che lotta per la pace non solo nella chiesa cattolica ma nel mondo”: Joe Biden torna a elogiare il pontefice nella sua conferenza stampa a chiusura del G20, dopo aver ricevuto nella sua storica visita in Vaticano disco verde sulla comunione, nonostante le obiezioni di vari vescovi cattolici conservatori americani per la sua posizione favorevole alla legge sull’aborto. Ma per il presidente il rapporto col Santo Padre e’ qualcosa di “molto personale”, come ha raccontato visibilmente commosso, quasi tra le lacrime, davanti a decine di giornalisti. “Papa Francesco – ha detto – è diventato una persona che ha dato grande conforto alla mia famiglia quando mio figlio è morto”.

“Ci è stato davvero di grande sollievo quando ho perso una parte della mia anima, mio figlio Beau”, ha proseguito con la voce rotta, ricordando quando il Papa nel suo viaggio in Usa nel 2015 incontro’ l’intera famiglia Biden poco dopo la scomparsa del figlio Beau, stroncato da un tumore al cervello, e pregò con tutti loro a Filadelfia prima di ripartire. “Parlò per 15 minuti e non in modo generico, sapeva che uomo fosse mio figlio”, ha rievocato.

“Papa Francesco – ha confessato – è diventato, e non voglio esagerare, un pilastro fondamentale. Per me, per la mia famiglia, e per tante altre famiglie. Un personaggio di riferimento nella chiesa cattolica, che esprime unità nella differenza. Un principio chiave, assolutamente genuino e autentico”. “Mi ha sempre accolto a braccia aperte. Non ha criticato, giudicato, ha sempre avuto un impatto empatico. Non ha mai espresso giudizi. Cerca di stabilire la pace. E’ un simbolo della Chiesa che abbraccia le differenze”, ha sottolineato ancora Biden, senza dimenticare la telefonata che gli fece all’indomani della vittoria nelle elezioni “per dirmi quanto apprezzasse il mio lavoro per le persone più fragili”.

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