Catania: Sigi in stallo, i tifosi sbottano

Nulla di fatto in assemblea dei soci e la scadenza federale si avvicina. La curva nord: "Gestione ridicola, chiediamo un incontro"

Il tempo scorre e nulla sembra muoversi. L’inizio della settimana che porterà a una nuova scadenza inderogabile per il Calcio Catania non ha prodotto novità.

L’assemblea dei soci Sigi, svoltasi ieri sera a Torre del Grifo non senza che emergessero divergenze, ha lasciato il panorama sostanzialmente invariato mantenendo sul tavolo tutti i problemi legati a una situazione molto delicata.

Il passaggio chiave è legato a una data decisamente importante, quella del prossimo fine settimana, quando si presenterà un’altra scadenza federale legata al pagamento degli stipendi ai tesserati.

Dopo non essere riuscito a onorare la scadenza del 2 agosto scorso a causa di un pignoramento, il club non può rischiare un altro inadempimento con conseguente deferimento. La ricapitalizzazione discussa in assemblea dei soci sinora, però, non è arrivata e il 16 ottobre incombe.

Nulla di fatto anche per quel che riguarda la concessione a terzi della gestione di Torre del Grifo. Sigi aveva avviato un dialogo con un soggetto interessato, che però, a quanto pare, non è stato ritenuto idoneo. La trattativa si è arenata e il centro sportivo, almeno per il momento, è rimasto a gestione Sigi.

Di fronte a questo stallo, si è fatto sentire il tifo organizzato della curva nord, tramite un comunicato: “Finora siamo rimasti in silenzio – scrivono i sostenitori rossazzurri – perché la nostra unica preoccupazione, nella situazione drammatica che stiamo vivendo, era quella di tenere insieme i cocci e stringerci alla squadra, senza alimentare discussioni polemiche e contrapposizioni. Ma davanti alle pagliacciate non si può stare zitti e fare finta di niente. Quella che avete messo in scena ieri sera, cari soci della Sigi, è l’ennesima pagliacciata. Sulla pelle del Catania e dei suoi tifosi. A noi, dei vostri regolamenti interni sui conti, non ce ne frega nulla. Ma non vi permetteremo di gestire 75 anni di storia in questa maniera ridicola. Chiediamo ufficialmente un incontro con l’intera compagine societaria Sigi. Con tutti, chi ha messo i milioni e chi ha messo dieci euro. Attendiamo risposta, luogo e ora”.

 

 

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