“Quale soluzione? La spazzatura è ancora lì”

Catania sommersa, il M5s attacca Musumeci e Pogliese: "Rischio sanitario"

CATANIA – “Da giorni nelle strade del capoluogo etneo si accumulano rifiuti. Ieri la Regione ha annunciato una possibile soluzione al problema, ma ancora oggi la spazzatura è tutta lì, con l’aggravante che la città è piena di turisti. Nel comune con una delle tasse dei rifiuti più alte d’Italia, al disservizio per i cittadini, che si sta trasformando in rischio sanitario, si aggiunge anche l’enorme danno d’immagine”. La deputa regionale del M5s Gianina Ciancio lancia un doppio attacco al Comune di Catania e al governo Musumeci.

“In 4 anni di governo – dice la parlamentare il presidente è stato capace solo di rincorrere il problema, senza mai risolverlo. Non si sono nemmeno poste le basi per superare il sistema delle discariche e dei privati, avversati dal governatore solo a parole. Il piano rifiuti è stato approvato con estremo ritardo, e piangiamo l’assenza di impianti di recupero e impianti di compostaggio. Le soluzioni di lungo periodo sarebbero dovute arrivare all’inizio di questa legislatura e invece, ancora oggi, ci troviamo davanti a un copione trito e ritrito”.

“Siamo nel bel mezzo di un’emergenza – aggiunge Ciancio – che non fa intravedere nessuna strategia, se non quella, ci auguriamo non voluta, di far credere ai cittadini che la risposta all’incapacità amministrativa siano i termovalorizzatori. Infatti, al netto delle considerazioni ambientali, economiche e sanitarie contro gli inceneritori, bisogna ricordare che per la costruzione di un impianto di questo tipo ci vogliono anni, mentre il problema va risolto oggi”.

“Pogliese – afferma il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi – prende tempo, forse per nascondere l’imbarazzo di appartenere alla stessa compagine politica del presidente della Regione. Ma anche la gestione comunale della raccolta è disastrosa, caratterizzata da ritardi e scaricabarile. Solo a maggio l’assessore Cantarella aveva assicurato che in estate sarebbero scomparsi i cassonetti e sarebbe partita la raccolta porta a porta. Parole vane, la cui inconsistenza si manifesta in tutta la sua drammaticità nei cumuli che invadono le strade della città”.

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