Caltagirone, ‘scippo’ in famiglia da 627.000 euro

Madre e figlio noti imprenditori avrebbero approfittato della fragilità di un parente

CATANIA – I militari della guardia di finanza di Catania hanno deferito due cittadini calatini, madre e figlio, noti imprenditori operanti nel settore della vendita di carburanti e della ristorazione da asporto in Caltagirone, per l’ipotesi di reato di circonvenzione di incapace e auto-riciclaggio.

Le Fiamme gialle hanno ricostruito e portato alla luce un articolato sistema finalizzato a consentire ai due sodali di appropriarsi, nell’arco di tre anni, di 3 immobili di pregio nel cuore della zona commerciale di Caltagirone, il cui valore è stato stimato in oltre 300.000 euro, nonché liquidità per oltre 327.000 euro.

I finanzieri hanno disvelato come i due parenti, approfittando di un momento di grave debolezza emotiva dell’ultra sessantenne calatino, storico commerciante del settore calzaturiero, dovuto sia a lutti familiari sia all’aggravarsi delle condizioni cliniche del figlio, sono riusciti a far leva sulla sua fragilità impossessandosi, tramite operazioni finanziarie, anche con titoli al portatore e contratti di compravendita, della somma di oltre 627.00 euro.

La maggior parte di tali proventi illecitamente generati sarebbe stata poi immessa all’interno delle casse della società di rivendita carburante e bar-tabacchi gestita dai congiunti, rispettivamente sorella e nipote della vittima, al fine di riciclare il denaro sporco accumulato e garantirsi un non indifferente vantaggio sulla concorrenza del settore economico di riferimento.

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