Disdette e proteste: Comiso e Vittoria contro la zona arancione

Ristoratori che si lamentano e turisti che cancellano le prenotazioni: i sindaci chiedono di rivedere le misure

Ieri sera polizia, carabinieri e Guardia di Finanza hanno effettuato controlli in piazza Fonte Diana a Comiso, dove alcuni ristoratori hanno avviato delle iniziative di protesta contro l’ordinanza che istituisce la “zona arancione” a Vittoria e Comiso. Il titolare di un ristorante è stato multato per 400 euro. Il locale è stato chiuso per 5 giorni.
Altri ristoratori hanno invece manifestato in maniera simbolica. Hanno imbandito i tavoli e si sono posizionati accanto ad essi, senza accogliere i clienti. “Ho raggiunto il mio obiettivo – spiega Filippo Inghilterra – volevo porre l’attenzione su un provvedimento sbagliato, che penalizza i ristoratori. Pagherò la multa, ma il messaggio è arrivato”.
Altri ristoratori del mondo del catering sono stati costretti a spostare i banchetti in altri Comuni in zona gialla per non perdere le prenotazioni. Alcune strutture turistiche lamentano la cancellazione delle prenotazioni che continuano ad arrivare numerose per paura delle restrizioni.
Il comune ha istituito un punto di vaccinazione straordinario nell’atrio del municipio. Buona l’affluenza di indecisi che, anche alla luce delle restrizioni della nuova zona arancione, hanno deciso di vaccinarsi.
Il sindaco di Comiso che, insieme al deputato regionale Giorgio Assenza, ha chiesto al presidente della Regione, Nello Musumeci di intervenire a favore della categoria dei ristoratori.
“Lunedì mattina le restrizioni della ‘zona arancione’ potrebbero cambiare positivamente per le categorie più colpite tenendo conto delle norme sul greenpass. Musumeci – ha aggiunto Schembari – interloquendo con il ministro Speranza, ha fatto comprendere la necessità impellente di variare le norme della zona arancione, poiché purtroppo, quelle esistenti risalivano ad un momento storico precedente alla possibilità della vaccinazione. Oggi che la vaccinazione è aperta a tutti gli aventi diritto, è necessario fare un discrimine tra chi è vaccinato e chi non lo è, in maniera tale da non far pesare tutto sulle spalle solo di poche categorie”.

scroll to top