La droga per lo Zen arrivava dalla Spagna: 8 arresti

Palermo. Trentenne importava hashish e marijuana per rifornire la piazza locale I NOMI - VIDEO

PALERMO – I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto indagati, 4 in carcere e 4 agli arresti domiciliari, accusati di spaccio di sostanze stupefacenti. In carcere sono finiti: Filippo Miranda, 31 anni, Paolo Scasso, 33 anni, Francesco Unniemi, 33 anni e Stefano Modica, 37 anni. Agli arresti domiciliari sono stati posti: Giuseppe Lo Coco, 30 anni, Sebastiano Viviano, 40 anni, Andrea Carollo, 31 anni e Gioele Marino, 21 anni.
L’indagine, è scattata tra gennaio e aprile del 2020, in piena pandemica, e avrebbe ricostruito un traffico di droga tra il quartiere Zen 2 di Palermo e la Spagna. A capo della rete di pusher ci sarebbe un trentenne palermitano, che da Barcellona, grazie alla complicità di alcuni residenti nella città spagnola, organizzava la spedizioni postali con chili di hashish e marijuana diretti in Sicilia.

I pacchi, indirizzati a destinatari inesistenti, venivano recuperati dagli stessi indagati al loro rientro nel capoluogo siciliano grazie alla collaborazione del corriere. La droga era poi venduta a clienti provenienti da tutti i quartieri palermitani, garantendo un volume d’affari, stimato in sei mesi di indagini, in circa 650.000 euro.
Durante l’operazione sono state eseguite dai carabinieri decine di perquisizioni nei confronti di altri indagati, con l’impiego complessivo di un centinaio di militari dell’Arma del Gruppo di Palermo, di unità cinofile, antiterrorismo e con un elicottero, per garantire la necessaria cornice di sicurezza delle operazioni. L’attività di osservazione della stazione dei carabinieri San Filippo Neri aveva già permesso di arrestare 7 persone in flagranza di reato di spaccio e di denunciare altri 4 all’autorità giudiziaria, oltre al sequestro di un chilo e 100 grammi di marijuana, 3 chili e mezzo di hashish e di circa 22.000 euro.
“La Stazione San Filippo Neri, unico comando operativo di polizia nel delicatissimo e complesso quartiere Zen 2, recentemente visitato dal ministro della Difesa e dal Comandante Generale dell’Arma, continua a rappresentare un presidio prezioso sul territorio che assicura attività di prevenzione e di repressione continue dei fenomeni criminali di strada e, in parallelo, svolge un’opera assidua di vicinanza alla popolazione onesta, affiancando le associazioni di volontariato del quartiere e la parrocchia”, sottolineano i carabinieri del Comando provinciale di Palermo.
“L’indagine contro lo spaccio di stupefacenti, che ha trovato la piena condivisione dell’autorità giudiziaria – si legge in una nota – è stata particolarmente importante perché tende a evitare che lo Zen 2 si caratterizzi come ‘piazza di spaccio’ permanente, realizzando quell’economia criminale esclusiva che rappresenterebbe la vera sconfitta dello Stato. ‘Bonificare’ il territorio da queste forme gravi di illegalità resta una priorità assoluta dell’Arma dei Carabinieri di Palermo, a premessa della rinascita della comunità, anche in aree di particolare disagio”.

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