Azienda catanese revoca smart working: è guerra con i dipendenti

Il presidente di Rete gas: "Non veniva nessuno, impossibile coordinare il lavoro". Ma i sindacati non ci stanno

CATANIA – La “Catania rete gas”, azienda etnea, ha sospeso la modalità smart working per i propri lavoratori a partire dal 14 giugno, fatta eccezione per i dipendenti in condizione di fragilità. La scelta, ma anche la modalità di comunicazione, è stata contestata da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. I sindacati che contavano sul mantenimento della formula “lavoro agile” sino al 31 luglio, considerano modificato unilateralmente l’accordo per il contenimento del Covid in azienda, non ritenendolo più valido.
Ne è conseguito un botta e risposta tra Catania rete gas e i lavoratori. Durante una riunione on line il presidente Fabio Rallo ha dichiarato di avere revocato lo smart working tramite un ordine di servizio, “perché purtroppo visto che ci sono una serie di adempimenti che ci accingiamo a fare, scadenze di bilancio e quant’altro, investimenti e progetti, in questo momento è difficile coordinare tutto il personale che si trova in smart working”; aggiungendo che “in una settimana tra smart working, malattie e 104 praticamente non è mai venuto, non è mai stato in presenza, quindi ho dovuto fare io da coordinatore tra tutte queste persone con il telefono”.
Secondo Rallo “in azienda non c’è assolutamente il rischio che queste persone lavorino in un ambiente ristretto a contatto ristretto più persone”. I sindacati però tengono duro e sono “pronti a mettere in campo tutto quanto nelle loro possibilità per far rispettare tutte le norme di sicurezza ed evitare nuovi contagi”.

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