Faida di droga dietro l’omicidio di Vaccarizzo

Catania. Clan Nizza fa ammazzare il rivale Vincenzo Timonieri. Gli esecutori collaborano e inchiodano i mandanti VIDEO

Ci sono due fermi dei carabinieri di Catania per l’omicidio del 25enne Vincenzo Timonieri (nella foto sotto), legato al clan Nizza, trovato morto il 5 giugno scorso in contrada Vaccarizzo. I fermati sono Natale Nizza (dell’omonimo clan legato alla famiglia Santapaola), 25 anni, e Salvatore Sam Privitera, 24 anni.

A ricostruire dinamica e movente alla Dda di Catania sono stati due fratelli, Michael Agatino Sanfilippo, 22 anni, e Antonino Marco Sanfilippo, 24 anni, che erano passati dal clan dei Cursoti milanesi a quello dei Nizza, che hanno collaborato con la giustizia, facendo ritrovare il corpo della vittima.
A sparare sarebbe stato Michael Agatino Sanfilippo mentre Antonino Marco Sanfilippo conduceva l’auto con a bordo la vittima. Nizza e Privitera sarebbero invece i mandanti e organizzatori dell’omicidio.

Il caso di “lupara bianca” risale al 12 febbraio scorso. I due Sanfilippo sotterrarono il corpo di Timonieri. I familiari denunciarono la scomparsa del giovane nei giorni successivi.
Le prime indagini inquadrarono l’omicidio nell’ambito di conflittualità interne al clan Nizza, nonostante i tentativi degli indagati di simulare la propria vicinanza alla famiglia della vittima, tentando di far ricadere le responsabilità in capo ad altre organizzazioni criminali in contrasto con il loro gruppo.
Le dichiarazioni dei Sanfilippo hanno permesso di ricostruire l’antefatto della vicenda e il ruolo dei due indagati Nizza e Privitera, i quali, per impadronirsi del canale di approvvigionamento di droga gestito autonomamente da Timonieri, hanno pianificato l’omicidio, ordinandone l’esecuzione ai due fratelli.
Secondo le loro dichiarazioni, Timonieri collaborava con il gruppo Nizza, che gestisce una grossa e fiorente fetta del mercato dello spaccio di droga a Catania, ma aveva un proprio canale di rifornimento privilegiato a Napoli.
Il clan lo guardava con sospetto, temendo che potesse togliere loro zone di mercato, e voleva impadronirsi del suo canale di approvvigionamento. La cosca avrebbe inoltre coinvolto Timonieri in una truffa a cosche calabresi con il pagamento di soldi falsi di una partita di droga.
Secondo quanto emerso dalle indagini, Timonieri era stato convinto, prima dell’agguato, a disfarsi dell’arma che di solito portava con sé per evitare possibili controlli delle forze dell’ordine.
Nei pressi dell’abitazione di Privitera, era stato poi fatto salire su un’auto per recarsi a recuperare delle armi (sul mezzo vi erano i fratelli Sanfilippo e, solo per un tratto, anche Nizza, successivamente sceso con un pretesto).
Nel corso del tragitto, sulla strada statale 114 in direzione Vaccarizzo, Timonieri è stato ucciso con alcuni colpi di arma da fuoco alla nuca e al capo e poi sotterrato.
Privitera è stato catturato dai carabinieri mentre si trovava a bordo di una nave da crociera proveniente da Croazia e Grecia, in sosta nel porto turistico di Venezia.
Inoltre, durante le perquisizioni nelle abitazioni di Natale Nizza, i militari hanno trovato 1,3 kg di marijuana e 140 grammi di hashish, detenuti ai fini di spaccio dal catanese Mario Naceto di 29 anni, anche lui affiliato al gruppo dei Nizza, e arrestato per mentre tentava la fuga sui tetti del palazzo di via Naumachia condiviso con il fermato.
Trovate in casa anche 22 cartucce cal. 7,65, 29.000 euro detenuti da Nizza, il quale aveva tentato di disfarsi del denaro lanciandolo dal balcone all’interno di un cortile abbandonato.
I giudici per le indagini preliminari dei Tribunali di Catania e di Venezia hanno convalidato il fermo di indiziati di delitto e disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Nizza e Privitera.

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