Ingegnere catanese rapito a Haiti, Procura di Roma apre un’indagine

Nel procedimento contro ignoti si ipotizza il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione

ROMA – La Procura di Roma ha aperto una indagine in relazione al sequestro ad Haiti dell’ingegnere catanese Giovanni Calì di 74 anni. Nel procedimento contro ignoti, coordinato dal procuratore Michele Prestipino, si ipotizza il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione.
Le indagini sono state delegate ai carabinieri del Ros. Il nostro connazionale è stato prelevato, assieme a un suo collaboratore haitiano, da un gruppo armato il primo giugno scorso.
Calì si trovava nel Paese caraibico per conto della ditta di costruzioni Bonifica Spa, con sede a Roma, e si stava occupando della costruzione di una strada.
Secondo fonti locali, gli autori del sequestro dell’ingegnere sarebbero da ricondurre a una nota gang locale chiamata ‘400 Mawozo’, già nel mirino delle forze dell’ordine e artefice del sequestro l’11 aprile scorso di sette religiosi cattolici a Port-au-Prince.
A quanto si apprende sarebbe in corso una trattativa che potrebbe durare alcune settimane. C’è comunque fiducia che la mediazione vada a buon fine come si sono risolti tutti positivamente i sequestri di altri europei nella zona.

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