Niente cambio, la Sicilia resta arancione

L'Isola da lunedì in compagnia solo di Sardegna e Valle d'Aosta, tutto il resto d'Italia in giallo. Confesercenti: "E' il fallimento di Musumeci"

ROMA – Nessuna regione è in area rossa. Sono in area arancione Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta. Tutte le altre regioni e province autonome sono in area gialla. E’ quanto prevedono le nuove ordinanze che il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà in giornata. Le ordinanze andranno in vigore a partire dal 10 maggio.
In Sicilia ci sono 22 comuni in zona rossa. Le associazioni dei commercianti ma anche alcuni politici premevano affinché anche la Sicilia diventasse gialla considerato che gli indicatori sembravano consentirlo. Ma il passaggio da una zona a quella “migliore” deve avvenire dopo due settimane di numeri positivi.
Il presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina dice che il prolungamento cromatico in arancione “sancisce il fallimento della strategia del governo regionale sia per la gestione della campagna vaccinale che ancora colloca la Sicilia all’ultimo posto in Italia nel rapporto tra vaccini consegnati e somministrati, sia nelle misure studiate per la ripresa delle attività economiche e soprattutto per le aziende della ristorazione e del turismo, le più colpite da un’altra settimana di permanenza in zona arancione”.
Intanto sono cominciate a Salina, nelle Eolie, le vaccinazioni anti Covid per tutti, a cominciare dai 18 anni, per rendere le isole siciliane Covid free al più presto. Tra lunedì e sabato le vaccinazioni saranno effettuate agli altri eoliani partendo da Alicudi, poi Filicudi, quindi Panarea, Stromboli e Ginostra, Vulcano per terminare a Lipari. A Lampedusa da domani la campagna vaccinale prosegue con la somministrazione delle dosi a tutta la restante popolazione over 18. Da lunedì cominceranno le vaccinazioni alle Egadi e a Pantelleria. Anche a Ustica, isola palermitana, le vaccinazioni di massa cominceranno la prossima settimana.
Tornando all’Italia, nella bozza di monitoraggio Iss-Ministero della Salute risulta un miglioramento generale, con nessuna regione a rischio alto per la seconda settimana consecutiva.
Sei regioni e province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui una, Calabria, ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane). Le altre 15 regioni e province hanno una classificazione di rischio basso. Una regione (Molise) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno un Rt puntuale maggiore di uno, ma con il limite inferiore sotto l’uno.
Scende anche il numero di regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: si tratta di 5 contro le 8 della settimana precedente.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la soglia critica (27%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.748 (27/04/2021) a 2.423 (04/05/2021).
Il tasso di occupazione in aree mediche scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (29%). Le persone ricoverate passano da 20.312 (27/04) a 18.176 (04/05).

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