Musumeci contro Salvini: “Con noi nessuno resterà in mare”

La Lega si oppone alla ricollocazione dei migranti. Il governatore: "Ipocrisia disarmante"

La ricollocazione dei migranti sbarcati a Pozzallo sarà un problema per Salvini e per gli amministratori della Lega che vorrebbero lasciarli in Sicilia.
Sulla questione è intervenuto Nello Musumeci: “La Lega in Sicilia è il primo partito, mentre continuate a stigmatizzare le frasi di Salvini sui migranti, ricordo che a Lampedusa ha preso una valanga di voti, che nei paesi più attenti all’immigrazione ha preso un mare di voti, questo deve fare riflettere. Gli amministratori della Lega rispondono al loro leader non a me, io non ho alcun titolo per potere giudicare il comportamento dei miei colleghi presidenti di qualsiasi partito siano: non si può pensare che l’Italia può sopportare il peso della tragedia umana distribuendo i migranti all’interno delle proprie Regioni, mi aspetterei una distribuzione sugli Stati membri dell’Europa, non sulle regioni d’Italia”.
Musumeci ha aggiunto: “Io do la linea politica, intanto parto dal principio che una persona in mare in qualunque punto si trovi per qualunque ragione, deve essere soccorsa, è un punto fermo da cui non mi muovo: è una norma fisiologica di sopravvivenza”.
“Noto tanta ipocrisia, si ferma il riflettore sull’uomo in mare e non si pensa a quello accaduto prima che arrivasse in mare o a quello che potrà accadere quando arriverà sulla terra ferma – ha detto – Ecco perché l’ipocrisia mi sembra davvero disarmante. Tutti sappiamo che fra una settimana, fra un mese o due mesi nel Mediterraneo, dirimpetto alla costa nordafricana e siciliana ci saranno centinaia di morti, lo sappiamo tutti. Non lo speriamo, lo immaginiamo”.
“Se tutti sappiamo come finisce questa tragedia – ha aggiunto – perché continuiamo a discutere in termini politichesi se vale la pena dare spazio alla Meloni o a Salvini, se il centrodestra addotta una condotta diversa dal centrosinistra o dalla sinistra che in Spagna manda l’esercito per dire no ai migranti. Credo che sia essenziale in questo momento che il premier Draghi, che sta andando a Bruxelles all’incontro del Consiglio europeo il 24 e 25 maggio, batta i pugni sul tavolo”.

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