Mercenario messinese tra le truppe filorusse

Arrestato un 28enne che faceva parte di un commando criminale in Ucraina, si indaga su finanziatori 

Ancora mercenari assoldati in Italia, con kalashnikov militari e uniformi dell’esercito di Mosca, che combattono in Ucraina al fianco delle truppe filo-russe.
L’ultimo ad essere arrestato dai carabinieri del Ros è un giovane di Messina reclutato quando aveva appena 23 anni (ora 28), che sarebbe soltanto uno dei tanti combattenti ingaggiati da Andrea Palmieri, il livornese tuttora ricercato ormai diventato un broker per i signori della guerra sul fronte del Donbass.
Gli investigatori indagano sui vari livelli di un’organizzazione che da più anni ha il suo ‘vivaio’ di soldati anche in Italia e puntano ora a risalire ai suoi vertici. La struttura, attiva nell’area tra l’Ucraina e l’Italia, recluta e finanzia mercenari destinati ad aumentare le fila delle milizie separatiste: l’indagine segue quella già avviata qualche anno fa e che nel 2018 a Genova portò ad una serie di arresti (‘Operazione 88’) nella rete di mercenari, composta da soggetti che gravitavano in ambienti dell’estremismo politico, da destra a sinistra. Non si trattava soltanto di guerreggiare in est-Europa e alcuni di loro avevano già combattuto in zone come Turchia e Siria.
Riguardo all’ultimo arresto dei Ros, le ricerche si sono svolte tra Messina e Lodi, ultime città dove risiedeva la famiglia del 28enne ricercato, il quale condivideva foto sui social che descrivevano le ‘imprese di guerra’ da mostrare a parenti e amici, alcuni dei quali gli chiedevano consigli e indicazioni per intraprendere la stessa attività. E dalle perquisizioni potrebbe emergere il ruolo di eventuali facilitatori che avrebbero agevolato e sostenuto il giovane.
Così come i suoi commilitoni, il 28enne combatteva con armamenti e uniformi tutte appartenenti all’esercito russo: un elemento che fa intendere quanto la rete dei criminali si estenda oltre i confini con il territorio dell’ex unione sovietica.
Il canale principale del reclutamento restano i social: da un primo contatto facebook si finiva nel giro di poco tempo a migliaia di chilometri dall’Italia per essere arruolati in un vero e proprio ‘reparto’ definito – traslitterando il cirillico – ‘Rota’. Nel nostro Paese a muovere i fili a distanza sarebbe ancora il ricercato livornese Andrea Palmeri, detto ‘il generalissimo’, su cui pende un mandato di arresto europeo: è uno skin ex ultrà della lucchese che oggi ha 41 anni.

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