Al rave party da tutta la Sicilia: irrompe la polizia

Più di 100 ragazzi a ballare nelle campagne di Caltanissetta: i vicini denunciano e all'arrivo degli agenti scatta la fuga

CALTANISSETTA – Un rave party organizzato in piena emergenza Covid, in campagna, e con oltre un centinaio di partecipanti, provenienti da ogni parte della Sicilia, che ballavano a ritmo di musica techno. E’ quanto ha scoperto nella notte la polizia di Caltanissetta.
A contattare il numero di emergenza sono stati alcuni residenti di contrada Stretto Garibaldi che hanno sentito musica ad alto volume. Erano stati allestiti anche un palco e un’area dove venivano distribuiti alcolici. Consolle e amplificatori erano stati collegati a gruppi elettrogeni.
Erano tutti ragazzi giovanissimi. Alla vista della polizia si è verificato il fuggi fuggi generale, ma diverse persone sono state bloccate e identificate dagli agenti. Pare che sia stata sequestrata anche ecstasy, hashish e marijuana. Per organizzatori e partecipanti si profilano diverse violazioni di legge, tra cui l’invasione di terreni, reato che prevede la reclusione fino a tre anni e la multa fino a 1.032 euro. Numerose le persone già denunciate.
Da poco la città è uscita dalla zona rossa, dopo 38 giorni. “E’ la prova che i comportamenti sconsiderati continuano – ha detto il questore di Caltanissetta Emanuele Ricifari – e mentre siamo ancora in una situazione di estrema difficoltà qualcuno pensa che ci sia un liberi tutti. Temo che comportamenti di questo tipo si verifichino anche in luoghi privati, al chiuso e non mi stupirei se tra tre settimane ci ritrovassimo con nuove misure restrittive che invece, per ragioni sociali ed economiche, dovremmo evitare”. ”
Tra i presenti al rave party – aggiunge – c’erano ventenni e anche ragazzi più giovani e questo ci fa pensare che è completamente saltato il ruolo familiare ed educativo. Qui non c’entra nulla la società, ma l’educazione e anche il controllo. La polizia è impegnata al massimo e quando leggo che non facciamo i controlli mi domando a cosa si riferiscano. Un grazie va a chi ha avuto il coraggio e il buon senso di contattarci e di segnalarci quanto stava accadendo”.

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