Ristoranti aperti a cena, spiragli per palestre e cinema: le proposte delle Regioni per ripartire

Definita la bozza da sottoporre al governo per le riaperture: ecco tutte le misure nel dettaglio 

Le Regioni provano a dare un input per ripartire. Lo hanno fatto in una riunione tenuta stamane per approvare le linee guida messe a punto dai tecnici dei territori per definire le riaperture delle prossime settimane. All’ordine del giorno anche il riparto del fondo sanitario e del fondo per la montagna. Ecco, nel dettaglio, le proposte previste dalla bozza.
RISTORAZIONE. Negli esercizi di ristorazione che prevedono posti a sedere non si consuma al banco dopo le 14. Nei locali al chiuso vanno rispettati i due metri di distanza, all’aperto si riduce a un metro: in entrambi i casi va tenuta la mascherina quando non si è seduti. Tra le altre misure, la consultazione online del menu, il contingentamento degli ingressi in modo che la capienza del locale assicuri il mantenimento di almeno due metri di distanza. La distanza di almeno due metri tra i clienti è prevista anche al banco.
Le misure previste per l’intero settore della ristorazione “possono consentire lo svolgimento sia del servizio del pranzo che della cena”. Le indicazioni valgono per ristoranti, trattorie, pizzerie, self service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, compresi quelli che si trovano all’interno di attività ricettive, stabilimenti balneari e centri commerciali, e per l’attività di catering.
Il gioco con le carte o con altri materiali di cui non è possibile garantire una “puntuale e accurata disinfezione” è consentito “purché siano rigorosamente rispettate” una serie di indicazioni: utilizzo della mascherina, igienizzazione delle mani e delle superfici di gioco, rispetto della distanza di un metro sia tra i giocatori allo stesso tavolo sia tra tavoli vicini. Si consiglia inoltre la sostituzione frequente dei mazzi di carte.
SPORT. Nuove misure per le riaperture delle palestre, ma no allo sport da contatto fisico. Secondo il protocollo, bisognerà regolamentare l’accesso agli attrezzi, delimitando le zone per garantire almeno un metro di distanza tra le persone che in quel momento non svolgono attività fisica e almeno due metri durante l’attività fisica. Bisognerà inoltre assicurare almeno due metri di distanza tra le persone negli spogliatoi e nelle docce.
CINEMA E TEATRO. Almeno un metro di distanza – frontale o laterale – tra spettatori al cinema o al teatro se indossano la mascherina e almeno due metri di distanza qualora le disposizioni prevedano di non indossarla. Dalle misure sul distanziamento sarebbero esclusi familiari e conviventi.
MASCHERINE. L’essere vaccinati non fa cadere l’obbligo di utilizzare la mascherina in bar, ristoranti, cinema e teatri. Le indicazioni scientifiche non escludono la possibilità che chi sia stato immunizzato possa contagiarsi comunque e diffondere il virus. “Si ritiene che il possesso e la presentazione di certificazioni vaccinali – scrivono le Regioni – non sostituisca il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio quali ad esempio il distanziamento interpersonale, l’utilizzo della mascherina, l’igienizzazione delle mani e delle superfici”.
ZONE ROSSE. Le misure per ristorazione, palestre e piscine e cinema e spettacoli dal vivo, possono essere applicate anche nelle zone rosse. Le misure indicate per ristoranti e palestre, si legge infatti, “possono consentire il mantenimento dell’attività anche in scenari epidemiologici ad alto rischio” purché associate a “screening periodico del personale non vaccinato”. Per cinema e spettacoli dal vivo, le misure si mantengono in scenari a “basso medio e alto rischio” se integrate con tamponi all’ingresso, test negativi effettuati nelle ultime 48 ore, completamento della vaccinazione.

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