Catania, il bello di una punizione

di Alberto Cigalini. Il filotto della gestione Baldini continua: vittoria sofferta contro una buona Viterbese, decide un perfetto piazzato di Dall'Oglio (f. Galtieri). Martinez migliore in campo

a.cig.) Il filotto prosegue. Il Catania della gestione Baldini fa tre su tre. Dopo Avellino e Cavese, capitola anche la Viterbese.
La vittoria del turno pasquale è la più difficile della serie positiva legata al nuovo corso e per certi versi anche la più significativa perché dà ulteriore sostanza alle prime due, puntella la fiducia del gruppo e offre segnali importanti sul piano atletico e caratteriale.
C’è stato da soffrire contro una buona Viterbese, domata solo da una punizione a regola d’arte di Dall’Oglio, particolarmente prolifico quest’anno (5° sigillo): il suo piazzato vale tre punti che non alterano gli equilibri dell’alta classifica lasciando i rossazzurri in quinta posizione, ma servono a tenere il passo nello sprint finale in chiave play off.
Il fatto che Martinez sia il migliore in campo e debba farsi notare dopo una manciata di secondi per opporsi a un tiro ravvicinato di Tounkara sugli sviluppi del calcio d’inizio – preceduto dal toccante ricordo di Stefania Sberna, storica speaker rossazzurra il cui posto è stato preso dalle figlie Federica e Giulia (foto Galtieri sotto) – è emblematico del complicato primo tempo della squadra di Baldini, che conferma l’abituale 4-3-3 quasi in blocco scegliendo Reginaldo per rimpiazzare l’acciaccato Russotto nel tridente.
I rossazzurri giocano sotto ritmo non trovando spazi contro una Viterbese che si schiera a specchio passando al 4-5-1 in fase di non possesso con Tounkara a fare da riferimento in avanti ma senza rinunciare a proporsi nella metà campo etnea riuscendo a distendersi in avanti con buona efficacia.
Nonostante una difesa avversaria in emergenza, puntellata schierando uno degli elementi più interessanti, Baschirotto, accanto a Mbende, il Catania riesce a pungere solo sporadicamente (Sarao, Reginaldo, Maldonado) e senza la necessaria pericolosità: l’assenza di Russotto si avverte e l’altro uomo di qualità, Piccolo, cerca libertà accentrandosi spesso senza però sfoggiare la migliore brillantezza.
L’unico vero rammarico sino all’intervallo riguarda il gol annullato proprio a Piccolo, autore in chiusura di frazione di un sinistro da 30 metri che sorprende vistosamente l’incerto Daga, salvato dal fuorigioco rilevato ai danni Sarao, reo, a giudizio dell’arbitro, di essersi trovato sulla traiettoria del tiro e dunque in offside attivo.
Decisamente più pericolosi i gialloblù, che fraseggiano non male creando più di un problema ai padroni di casa, i cui centrali difensivi hanno lo stesso passo, con i loro inserimenti e la loro velocità: Giosa salva in extremis su Tounkara, quindi è Simonelli a graziare il Catania riuscendo a tirare alle stelle in solitudine da pochi metri dopo uno spunto sulla sinistra di Urso.
Martinez dice no ai tiri di Murilo e Salandria, vede un altro tentativo di Tounkara infrangersi sull’esterno della rete e poi è addirittura miracoloso in uscita bassa a tu per tu con l’ottimo Urso, autore di una clamorosa progressione con palla al piede per 50 metri.
Le cose vanno meglio nella ripresa, quando il Catania guadagna campo e intensità: Reginaldo manca il vantaggio girando oltre la traversa di testa un bel cross di Dall’Oglio, ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato. Merito dello stesso Dall’Oglio, la cui perfetta punizione a giro dal limite dell’area sorvola la barriera lasciando Daga immobile.
Taurino reagisce con un triplice cambio, Baldini (che aveva già rimpiazzato Izco con Welbeck) replica con Rosaia per Dall’Oglio e Russotto per Reginaldo. La Viterbese torna a creare apprensione nell’area catanese con il solito Urso, ma il Catania tiene perdendo Piccolo, uscito zoppicante, e rilevando Giosa con Tonucci al centro della difesa.
Un’accelerazione di Murilo con palla sul fondo non di molto, uno spunto di Russotto non raccolto dal nuovo entrato Golfo, un destro alto di Welbeck sugli sviluppi di un piazzato e un sinistro dal limite di Sarao deviato sul fondo da Daga vivacizzano gli ultimi minuti di una sfida piacevole, ma non cambiano il punteggio. La corsa del Catania targato Baldini continua.
CATANIA-VITERBESE 1-0
Catania (4-3-3): Martinez 8; Calapai 6, Claiton 5.5, Giosa 6 (30′ st Tonucci 6), Pinto 6; Dall’Oglio 7 (27′ st Russotto 6), Maldonado 6, Izco 5.5 (10′ st Welbeck 6); Piccolo 5.5 (30′ st Golfo 6), Sarao 6, Reginaldo 6 (27′ st Rosaia 6). In panchina: Santurro, Albertini, Sales, Zanchi, Manneh, Di Piazza, Vrikkis. Allenatore: Baldini 6.5
Viterbese (4-3-3): Daga 5.5; Bianchi 5.5 (19′ st De Santis 6), Mbende 6, Baschirotto 6, Urso 7; Palermo 6 (45′ st Ammari sv), Salandria 6.5 (36′ st  Rossi sv), Adopo 6 (19′ st Sibilia 5.5); Murilo 6.5, Tounkara 6.5, Simonelli 5 (19′ st Bezziccheri 6). In panchina: Bisogno, Porru, Ricci, Falbo. Allenatore: Taurino 6.5
Arbitro: Acanfora di Castellamare di Stabia 6
Rete: 17′ st Dall’Oglio.
Note: osservato un minuto di silenzio in memoria di Stefania Sberna, storica speaker rossazzurra. Ammoniti: Reginaldo, Maldonado, Palermo, Tonucci, Sarao. Angoli: 6-4. Recupero: 0′ e 5′.

 
 

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