In Sicilia 110 mila vaccini entro il 3 aprile. Musumeci: “Pronti a usare stabilimenti balneari”

Il presidente della Regione: "Con l'arrivo delle dosi potremo coinvolgere anche i medici di base. Siamo fiduciosi, ma in caso di irresponsabilità collettiva misure più restrittive"

La Sicilia dovrebbe ricevere entro il 3 aprile 110mila dosi di vaccini tra AstraZeneca, Pfizer e Moderna e oggi ne sono attese 28mila.
“Se il 3 aprile come ci è stato anticipato da Roma arriveranno le dosi potremo coinvolgere anche i medici di base. Non appena avremo i vaccini – ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, intervenendo a Tgs – li coinvolgeremo e potremo dare seguito al protocollo che è stato firmato dalla Regione con grande convinzione. Purtroppo non posso assumere impegni perentori visto che l’arrivo dei vaccini non dipende da me ma da altri. Ho il dovere di essere chiaro con i siciliani”.
“Tutta Europa sta subendo perché non riceve vaccini – ha aggiunto Musumeci – nonostante tutto siamo una delle regioni tra le più virtuose d’Italia, capisco le esigenze dei cittadini, ma ci sono regole da osservare e rispettare. Sono per il decentramento, anche con i centri commerciali, ma il decentramento non può essere solo un’idea. Stiamo reclutando tutto il personale sanitario possibile e disponibile, che non è infinito. La somministrazione del vaccino va affidata a personale qualificato e va fatta in un contesto logistico adatto ad ospitare persone con varie patologie”.
A proposito di una possibile frenata sulle inoculazioni dovuta alle code che si sono registrate soprattutto nell’hub della Fiera di Palermo, Musumeci ha assicurato: “Nessun rallentamento, si sta lavorando con lo stesso ritmo del primo giorno e non appena si saranno esaurite le scorte dei vaccini io stesso comunicherò ai siciliani che siamo fermi, ma speriamo che questo non debba mai accadere. Abbiamo in Sicilia 316mila anziani, si sono prenotati soltanto in 179mila. C’è anche la paura comprensibile ma vedrete che pian piano si presenteranno tutti”.
“Dopo le parrocchie – ha proseguito – andremo anche al mare, siamo pronti a fare le vaccinazioni anche negli stabilimenti balneari, naturalmente d’intesa con la federazione interessata ed il consenso dei titolari. Ma lo possiamo fare appena avremo i vaccini. Non ci dobbiamo mai fermare, neppure in estate. Abbiamo tutto l’interesse ad evitare che negli hub si lavori dalle 8 alle 22 sono per il decentramento, ma serve la materia prima, cioè i vaccini”.
“Oggi non ci sono vaccini a sufficienza, gli hub riescono appena appena a lavorare con la disponibilità che abbiamo. Quando arriveranno i vaccini, almeno 100mila dosi per volta, possiamo cominciare a decentrare. Ma se non dovessero bastare i decentramenti possiamo anche lavorare di notte”.
Sull’arrivo delle dosi Johnson&Johnson, Musumeci ha detto: “Spero prestissimo, l’assessore Razza sostiene che verso la metà aprile potrebbe arrivare una prima fornitura che ha il vantaggio di essere monodose e quindi basterà soltanto una vaccinazione, una grande sperimentazione americana”.
In collegamento con RaiNews24, Musumeci ha inoltre spiegato: “L’accordo con le diocesi per i vaccini nelle parrocchie è morale, etico, è un atto di fede e di speranza. Può consentirci di raggiungere fasce che altrimenti dovrebbero fare la prenotazione nei nove hub vaccinali dei capoluoghi di provincia dell’isola. Stiamo pregando tutti i santi del paradiso perché in Sicilia entro il 3 aprile arrivino almeno 100mila dosi di vaccino. Mancando la materia prima invece possiamo offrire solo un bicchiere d’acqua”.
“Noi siamo fiduciosi – ha aggiunto – perché oggi abbiamo circa poco più di 600 contagiati, non ci sono pressioni nei reparti di terapia intensiva nei nostri ospedali. Non significa che la guerra è vinta, ma bisogna lavorare giorno per giorno sulla incidenza del dato epidemiologico. Finora i dati ci fanno stare in allerta ma non in allarme, se dovesse capitare una diffusa irresponsabilità di condotta collettiva ci saranno delle misure più restrittive”.

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